L'innovazione

Italtel, nuovi servizi a valore aggiunto ‘All-IP’

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Comunicazione All-IP e virtualizzazione delle funzioni (NFV), per offrire alle telco agilità di business e servizi di nuova generazione, più efficienti, più sicuri e più competitivi.

Nel mondo delle telecomunicazioni, la parola d’ordine oggi è “all-IP”, ovvero la convergenza di tutti i servizi sul protocollo IP ed è affiancata a NFV (Network Functions Virtualization), ovvero la virtualizzazione delle funzioni di rete.

Una vera e propria evoluzione tecnologica che determina una migrazione globale e che vede gli operatori di rete, soprattutto, affrontare nuove sfide attraverso l’uso di strumenti più affidabili, più efficaci, più potenti e più sicuri.

L’interconnessione delle reti e dei dispositivi, l’ampia larghezza di banda raggiunta, il volume degli scambi di dati, l’always on, la comunicazione multicanale, sono tutti fattori chiave che determinano un cambiamento radicale nel modo di fare networking e di offrire servizi. In questo processo di migrazione mondiale IP based, centrale è stato l’adeguamento a NFV della tecnologia Session Border Controller (SBC).

Come ha spiegato Giuseppe Monteleone, Senior Technical Marketing Engineer di Italtel, “l’SBC è un elemento chiave per l’accesso wireless, in particolare nelle soluzioni Voice over WiFi (VoWiFi) e Voice over LTE (VoLTE)”.

Il lancio del VoLTE e del VoWiFi, si legge in una scheda pubblicata sul sito di Italtel, aumenta la capacità di rete e abilita nuovi servizi a valore aggiunto, tra cui la videocomunicazione, garantendo una migliore qualità della comunicazione, una connessione più veloce e più affidabile.

L’SBC è un elemento fondamentale nelle nuove infrastrutture, ha detto a Key4biz Monteleone, “in quanto è posizionato al confine tra le reti, ovvero tra la rete di accesso e la rete core ed anche tra la rete core di un operatore e le reti di altri operatori. In tal modo, è possibile garantire i requisiti relativi al controllo delle sessioni di comunicazione, alla sicurezza e alla interoperabilità trattando sia il traffico di segnalazione che il traffico media (voce, video, etc)”.

Inoltre, la sempre crescente adozione dei servizi basati su protocollo WebRTC (Web Real-Time Communication) consente interessanti possibilità per l’innovazione e nuove opportunità per le comunicazioni contestuali basate sul web, tra cui le videochiamate.

Gli operatori hanno l’esigenza di arricchire il proprio catalogo di servizi e “colmare il notevole gap tecnologico che li separa dagli OTT. In questo contesto, ha sottolineato il responsabile Italtel, “gli operatori possono fare leva sulla evoluzione tecnologica, adottando il paradigma All-IP (oggi nella telefonia mobile è adottata la commutazione di circuito) e, allo stesso tempo adottando NFV, la virtualizzazione delle funzioni di rete”.

Italtel è attiva su questo fronte con i propri prodotti realizzati come Virtualized Network Function (VFN) e con il proprio VNF manager,che consente la gestione del loro ciclo di vita in ambiente Openstack o VMware”.

In questo scenario, Italtel ha sviluppato la piattaforma “NetMatch-S Cloud Inside” per i service provider che desiderano installare un SBC in grado di fornire tutte le funzionalità di rete necessarie, con l’obiettivo di raggiungere l’efficienza operativa e l’agilità di business, quindi ridurre i costi operativi e il tempo per distribuire e commercializzare i servizi al cliente finale.

I Service Provider, ci ricorda Monteleone, necessitano di “soluzioni evolute di SBC in grado di svolgere tutte le funzioni per il controllo dell’interconnesione tra reti, accanto alla gestione della crescente complessità dei nuovi servizi in ambienti basati su IP”.

Gli operatori di rete allo stesso tempo, però, hanno bisogno di applicare l’approccio basato sul cloud computing, “implementando la Network Functions Virtualization (NFV) per sfruttare pienamente i potenziali benefici in termini di flessibilità, agilità, innovazione e riduzione dei costi operativi”.

La virtualizzazione delle funzioni di rete proposta da Italtel – ha precisato infine Monteleone dalle nostre pagine – consente agli operatori Telco di realizzare le proprie reti applicando i principi del “cloud computing”, garantendo comunque i tradizionali requisiti di qualità e affidabilità e consentendo, allo stesso tempo, una riduzione dei costi operativi ed un notevole potenziale di innovazione che consente di implementare rapidamente nuovi servizi e adottare nuovi modelli di business”.

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