Venerdì scorso si è tenuto a Roma il quarto seminario sull’innovazione tecnologica targato dedicato allo studio del Dominio Cibernetico, nell’ambito del progetto Italian Open Lab. Su invito del Ministero della Difesa ha partecipato anche Italtel, con un intervento centrato sulle principali criticità in chiave cybersecurity e sull’open innovation.
Dopo una breve presentazione del Gruppo, Luca Ferraris, Head of Innovation, Marketing & Technology di Exprivia Italtel, ha messo per prima cosa in evidenza le principali criticità sul tema strategico della sicurezza informatica del Sistema Paese in relazione agli aspetti operativi e di rapporti con la Pubblica Amministrazione, con l’aggiunta di possibili suggerimenti e miglioramenti alle attuali strategie nazionali sul Dominio Cibernetico, con accenno ad alcune best practice internazionali.
In seconda battuta, Ferraris ha quindi proposto il modello di “Open Innovation” come possibile abilitatore di sinergie strategiche per il Sistema Paese.
Due anni fa Italtel ha lanciato un programma di Open Innovation proprio allo scopo di individuare startup e giovani imprese con cui fare innovazione, acquisire tecnologie e prodotti market-ready e andare congiuntamente su mercati verticali come Industry 4.0, Smart City, Sanità Digitale e con tecnologie quali IoT, Blockchain, Cybersecurity.
Il Programma offriva ai partner, nelle sedi di Settimo Milanese e Carini (Palermo), la possibilità di utilizzare spazi fisici, test plant e risorse informatiche, facilitando lo sviluppo e il test delle soluzioni nella logica del co-working.
Sempre in tema open innovation, invece, il Gruppo Exprivia Italtel ha presentato quest’anno a febbraio a nuova startup HRCOFFEE, che si inserisce nell’ambito delle strategie di open innovation su cui puntare per accelerare la competitività nel mercato ICT.
L’obiettivo del seminario è stato quello di condividere i punti di forza e le criticità che affrontano le nostre amministrazioni pubbliche in questa fase di grandi cambiamenti tecnologici: “La tempestività nella realizzazione di programmi fortemente soggetti all’obsolescenza, la necessità di piattaforme condivise di ragionamento per censire approcci e tecnologie, una maggiore attenzione alla qualità dei bandi di gara e ad accordi su tecnologie sperimentali, il finanziamento di particolari nicchie di mercato, la garanzia di maggiori spazi di espressione delle PMI, sono solo alcune delle azioni che possono sostenere concretamente il made in Italy nel mondo”, si legge in una nota pubblicata da Italia Open Lab su Facebook.
All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, rappresentanti del Ministero della Difesa, di altri enti della Pubblica Amministrazione e delle Istituzioni, come il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. C.A. Luigi Francesco De Leverano, il Presidente del Gruppo di Progetto C5ISR, l’Amm. di Sq. Ruggiero Di Biase, ed il Comandante del Centro Interforze Operazioni Cibernetiche, il Gen. B.A. Francesco Vestito.
Hanno preso altresì parte all’evento rappresentanti di aziende e startup del settore ICT e Cyber Security, Università e Centri Ricerca, tra cui: Italtel, Show, Darktrace, Aizoon Group, Aspisec, Exein e Bertoldi Cybersecurity.