Per quanto riguarda la connettività, utilizzo di internet, la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione l’Italia è al quartultimo posto nell’Unione Europea. Precede soltanto la Grecia, la Bulgaria e la Romania. La classifica è contenuta nel “DESI 2017”, il rapporto con cui la Commissione Europea analizza il livello di digitalizzazione dei 28 Paesi membri. “L’Europa si sta gradualmente digitalizzando, ma molti Paesi devono intensificare i propri sforzi. Tutti gli Stati membri dovrebbero investire di più al fine di trarre pieno vantaggio dal mercato unico digitale. Non vogliamo un’Europa digitale a due velocità. Dobbiamo lavorare insieme per fare dell’UE un leader del mondo digitale”, ha dichiarato Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale. E il riferimento è anche all’Italia.
Quanto siamo “lenti” rispetto ai Paesi scandinavi?
Noi siamo a bordo di una ‘Cinquecento’ e i cittadini della penisola scandinava viaggiano su una ‘Ferrari’. La sensazione è questa quando navighiamo sulla Rete. Secondo i dati del report DESI (The Digital Economy and Society Index), la velocità media di connessione in Italia è di 8,2 megabyte per secondo contro i 29 mbps della Svezia e della Norvegia, rispettivamente terza e quarta nella classifica dei Paesi membri più digitali. Abbiamo parlato di velocità media perché tra Nord e Sud Italia il digital divide è pari al 30%, in molte aree rurali del Mezzogiorno la connessione Internet è ‘lumaca’.
Italia penultima in Europa sull’uso di Internet
A distanza di un anno dall’ultima valutazione, l’Italia non fa progressi nel settore digitale: secondo l’indice della Commissione europea che misura il percorso dei Paesi verso un’economia e una società digitalizzata, l’Italia si piazza al 25mo posto, esattamente come l’anno scorso. In particolare, sull’utilizzo di internet i numeri sono talmente bassi che l’Italia è penultima in Europa: solo la Romania fa peggio. Tutte le componenti dell’indice DESI sono sotto la media europea, anche se l’uso delle tecnologie digitali da parte delle imprese e la fornitura di servizi pubblici si avvicinano alla media. Rispetto all’anno scorso Bruxelles vede progressi sulla connettività, in particolare attraverso un miglior accesso alle reti di nuova generazione. Ma il vero problema è “la sua bassa performance nelle ‘competenze digitali’ che rischia di essere un freno all’ulteriore sviluppo dell’economia e della società digitali”, è scritto nel rapporto presentato oggi.
Impatto negativo sulle imprese: si perde il 10-20%
Il ritardo complessivo dell’Italia ha un impatto molto negativo anche sull’economia e causa una perdita tra il 10 e il 20% del fatturato delle imprese penalizzando soprattutto quelle che operano nel mondo del web e dell’information technology, ma colpendo anche le società attive nel turismo, commercio e comunicazione.
Quanto sono digitali gli europei
Dall’indice della digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) emerge che: la connettività è migliorata, ma è ancora insufficiente per far fronte al fabbisogno futuro.
- Il 76% delle famiglie europee ha accesso alla banda larga ad alta velocità (almeno 30 Mbit/s) e in alcuni Stati membri una percentuale significativa di tali famiglie ha già accesso a reti che offrono una velocità di 100 Mbit/s o più. Oltre il 25% delle famiglie ha sottoscritto un abbonamento alla banda larga veloce.
- Gli abbonamenti ai dati mobili sono in aumento e sono passati da 58 abbonati ogni 100 abitanti nel 2013 a 84 nel 2016.
- I servizi mobili 4G coprono l’84% della popolazione dell’UE.
- Il 79% degli Europei si connette a Internet almeno una volta alla settimana, con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2016.
- il 78% degli utenti della rete usa Internet per giocare o per scaricare musica, film, foto o giochi.
- il 70% degli internauti europei legge giornali online (64% nel 2013).
- il 63% utilizza le reti sociali (57% nel 2013).
- il 66% fa acquisti online (61% nel 2013).
- il 59% utilizza i servizi bancari online (56% nel 2013).
- il 39% usa Internet per telefonare (33% nel 2013).