Banda ultralarga

Italia a 1 GIGA, Boccardo (CFWA): ‘Rivedere la mappatura delle reti dove è già presente l’FWA’

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La richiesta del Presidente della Coalizione CFWA Enrico Boccardo: “Sovrastimate le aree a fallimento di mercato dove sono già presenti operatori FWA”.

“Attendiamo la versione finale del Piano Italia 1 giga per una valutazione completa dello stesso, ma a causa di quelli che riteniamo “errori di impostazione” nella mappatura, ravvisiamo il rischio di una sovrastima delle zone considerate a fallimento di mercato ed oggetto di intervento pubblico, in parte dovuto ad una bassa considerazione della tecnologia FWA, anche quando è in grado di offrire connessioni ad altissima capacità (NGA o VHCN)”. Così Enrico Boccardo, Presidente della Coalizione del Fixed Wireless Access a poche ore dal termine della consultazione pubblica sul Piano ed in attesa di vedere se il Governo recepirà le osservazioni ricevute dagli operatori prima che il Piano venga trasmesso a Bruxelles.

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PNRR

“Il Piano “Italia 1 giga” gode di risorse importanti derivanti dal PNRR che possono produrre un’importante spinta verso la Gigabit Society tramite un modello che integra investimenti pubblici e privati, di fatto superando l’idea della c.d. “rete unica” precedentemente immaginato”, prosegue Boccardo. Secondo il Presidente di CFWA: “Il Piano nasce all’insegna della neutralità tecnologica ma vediamo il rischio che – a causa di alcuni criteri di valutazione nella mappatura delle reti e dei piani di sviluppo degli operatori, il FWA offerto su architettura fissa, possa essere penalizzato proprio nelle aree orograficamente svantaggiate dove – rispetto al Fiber to the home – risulta essere la tecnologia più efficace per garantire le coperture richieste. In particolare, in sede di mappatura sono stati applicati agli operatori fixed-wireless anche i modelli di sviluppo e realizzazione delle reti tipici degli operatori fissi “wired”: si tratta di criteri non direttamente applicabili ai collegamenti FWA ed in questo modo si rischia di identificare come zone a parziale fallimento di mercato anche i territori dove sono presenti connessioni FWA ad altissima capacità (NGA o VHCN), così provocando una sovrapposizione degli investimenti pubblici agli investimenti dei privati vanificandone lo sforzo economico”.

Caratteristiche del territorio

Prosegue il Presidente: “Nel Piano è quindi necessario considerare le caratteristiche del territorio italiano e la realtà demografica del Paese, che vede un’importante distribuzione della popolazione anche nei piccoli centri. In ragione di ciò e considerando le esperienze del recente passato, il Fixed Wireless Access resterà fondamentale per l’infrastrutturazione del territorio. Inoltre, un’esclusione dell’FWA produrrebbe un’obsolescenza anticipata che causerebbe danni ai piccoli operatori attivi sul territorio, impattando fortemente sull’economia locale. Segnaliamo che il modello di sviluppo di reti FWA è ben diverso da quello delle reti wired. Gli operatori nostri associati realizzano le infrastrutture necessarie per offrire copertura in banda ultralarga ad un mercato potenziale, ma la rete – per ragioni di efficienza e di sostenibilità economica ed ambientale – viene poi progressivamente attrezzata e sviluppata di pari passo con la richiesta del mercato. A differenza del FTTH, la realizzazione degli impianti FWA è rapida e non invasiva, quindi il fatto che alcune unità abitative all’interno del civico sotto copertura della stazione radiobase cosidetto “passed” non siano oggi materialmente collegate con antenne FWA installate sul tetto – non significa che quelle stesse unità abitative non possano essere collegate “served” e servite in pochi giorni, proprio dove è già presente l’infrastruttura principale dell’operatore FWA”.

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