Sale l’attesa per capire come andrà a finire il doppio bando di gara Italia 5G, che prevede fondi del Pnrr per 2 miliardi di euro per la copertura delle aree a fallimento di mercato. Attesa accompagnata da un certo nervosismo, perché la partecipazione degli operatori alla gara non è affatto scontata. Anzi. Non sembra un caso che qualche giorno fa i due bandi di gara per le reti 5G con i fondi del Pnrr siano stati prorogati e la scadenza sia stata posticipata dal 27 aprile al 9 maggio. Le gare dovranno peraltro chiudersi entro il 30 giugno.
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Italia 5G, pubblicati i bandi del Pnrr. Domande entro il 27 aprile
Scarsa adesione?
Secondo alcune fonti, gli operatori non avrebbero affatto aderito in massa ai bandi e al momento vi sarebbe invece soltanto un unico operatore che ha presentato delle offerte. Insomma, la gara non dovrebbe andare deserta ma al momento ci sarebbe un solo partecipante. E’ vero che c’è ancora tempo fino al prossimo 9 maggio per depositare le offerte, ma un certo nervosismo comincia a serpeggiare, anche perché i bandi sulla carta sono molto favorevoli agli operatori, con “il finanziamento pubblico previsto dai bandi arriverà a coprire fino al 90% del costo complessivo delle opere”.
Il rischio è che alcuni lotti territoriali restino scoperti, con un effetto di copertura 5G a macchia di leopardo nelle aree remote del paese. Il che sarebbe un danno non indifferente in termini di digital divide e di diffusione universale dei tanti vertical connessi al 5G, fra cui ad esempio le connected cars e le smart roads. “I due interventi sono finalizzati a rilegare in fibra ottica più di 10mila siti radiomobili esistenti e a realizzare nuovi siti radiomobili 5G in più di 2mila aree del Paese”, si legge nel bando.
I problemi della industry
Ci sarà occasione, dopo l’apertura delle buste, per interrogarsi sulle condizioni del mercato e sui motivi che stanno spingendo alla massima cautela gli operatori di fronte ai bandi del Pnrr.
I problemi sono quelli noti di una industry in contrazione, già espressi dagli operatori in più occasioni: il costo elevato delle rate per le frequenze 5G; i limiti elettromagnetici troppo bassi rispetto alla media Ue, che ostacolano la realizzazione delle reti così come l’ostracismo di diversi comuni, anche se le cose sono molto migliorate negli ultimi mesi.
Gli altri bandi del Pnrr: Isole minori e Italia a 1 Giga
Nel frattempo, si è chiuso con successo la gara per la copertura in fibra delle isole minori, che in un primo momento era andata deserta. Alla gara ha partecipato un unico operatore, Elettra Tlc, che si è aggiudicato la gara da 45 milioni di euro per la copertura con cavi sottomarini per le isole di
Capraia, Levanzo, Marettimo, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lipari, Vulcano, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Santo Stefano, San Pietro, Asinara, San Nicola e San Domino.
Infine, si attende ancora l’esito del bando da 3,7 miliardi di euro per la copertura in fibra e Fwa delle aree grigie, al quale secondo le indiscrezioni raccolte finora avrebbero partecipato Tim e Open Fiber per 14 dei 15 lotti. Sul rispetto degli obiettivi di copertura al 2026 si è espresso in maniera dubitativa pochi giorni fa il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.