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Italia 1 Giga, più della metà dei civici adiacenti indicati da Open Fiber non ammissibili al Pnrr. Chi coprirà le case sparse?  

Più della metà dei civici di prossimità indicati da Open Fiber, e oggetto della consultazione Infratel non sono ammissibili ai fondi del Pnrr. E’ quanto emerge dall’esito della consultazione pubblicato oggi da Infratel stessa, chiusa l’indagine avviata il 9 settembre alla quale hanno partecipato 16 operatori e passata al vaglio dell’Agcom. In dettaglio, sono 49.617 i civici non ammissibili (32.457 coperti da altri operatori privati e 17.160 coperti in base all’analisi Agcom). Sono invece 46.443 quelli ammissibili, su un totale di 96.060 civici indicati inizialmente soltanto dall’operatore controllato da CDP al 60% e Macquarie al 40% e non dall’altro vincitore del bando Italia 1 Giga, vale a dire Fibercop.  

Si ricorda che i civici adiacenti erano stati individuati da Open Fiber in sostituzione di altri civici troppo difficili e costosi da connettere in fibra, che si trovano in zone remote e case sparse. Un emendamento, ribattezzato ‘salva-Open Fiber‘, consentiva di procedere in questo senso per raggiungere gli obiettivi di copertura del Pnrr al 30 giugno 2026. C’è da dire che i civici da coprire sono praticamente dimezzati a 3,4 milioni dagli originari 7 milioni. Questo dopo i controlli sul campo (fase di walk in) che hanno verificato l’inesistenza o l’inaccuratezza del database inizialmente utilizzato, con uno scostamento di circa il 47% in meno.

I commenti di due operatori: non si rinunci alla copertura dei civici già in Italia 1 Giga

Due operatori che hanno partecipato alla consultazione Infratel sui civici adiacenti, si legge nella relazione della In house del Mimit pubblicata oggi, auspicano che “l’individuazione di nuovi civici (c.d. civici di prossimità) non abbia come conseguenza la rinuncia alla copertura di altri civici già oggetto del Piano Italia 1 Giga….ma che i nuovi civici possano sostituire quelli risultati inesistenti o non connessi ad effettive unità abitative”.

Aggiunge un operatore: “In questo caso la “sostituzione” di un civico inesistente con un civico adiacente sarebbe considerate come una tollerabile modifica del perimetro originario della gara nel più generale interesse del sistema paese di massimizzare la copertura resa possibile dagli aiuti di stato”. Lo stesso operatore sostiene che “laddove si procedesse con la “sostituzione” di un civico esistente con un civico adiacente, l’operatore considererebbe ingiustificata la modifica del perimetro originario della gara, in quanto idonea a consentire un “grado di libertà” aggiuntivo concesso ai soli aggiudicatari dei contributi ed indebito, in quanto potenzialmente finalizzato a sostituire un civico esistente con uno adiacente meno difficile e/o oneroso da servire”.

Chiesto l’elenco completo dei civici da coprire

Entrambi gli operatori richiedono che: “a valle della definizione dei nuovi civici del Piano Italia a 1 Giga, sia a seguito dello scorporo di civici inesistenti/non connessi ad unità abitative, sia eventualmente di aggiunta di civici oggetto della presente consultazione, venga restituito al mercato l’elenco completo di tutti i civici a Piano aggiornato e l’elenco di quelli scorporati dalla lista di civici originaria”.

Che fine faranno le case sparse?

Resta da capire a questo punto che fine farà la copertura delle case sparse che rischiano di rimanere scoperte perché troppo lontane e costose. Si tratta di 450mila civici oggetto dei bandi del Pnrr che rischiano di restare privi di connettività ultrabroadband.

Che fine faranno?

Chi li connetterà?

Sarà necessaria una nuova gara per connettere le case sparse? Parteciperanno anche altri operatori, fra cui quelli satellitari, ed in particolare Starlink che si è già fatto avanti in ottica anti digital divide e che sta effettuando test in tre regioni italiane, con il placet del Governo?

Si domandano alcuni lettori, “Chi abita in un civico considerato troppo distante sarà tolto dalla lista per fare un favore alle imprese che mettono la nuova fibra? Ma il tutto non doveva essere basato sulle pari opportunità e senza distinzioni? Così facendo si creano civici di serie A e di serie B. Come può la UE permettere ciò?”.

Dopo il walk in, civici dimezzati

Inizialmente, in base ai dati forniti da Infratel, la gara Italia 1 Giga nelle Aree Grigie riguardava 7 milioni di civici. Nelle convenzioni firmate era prevista la possibilità che si facesse un walk in per fare una verifica ex post dei numeri civici effettivamente esistenti. In seguito a questo walk in, il numero dei civici da collegare è sceso della metà.

E qui si apre un’altra delicata questione. I numeri civici che Open Fiber e Fibercop devono collegare sono circa la metà (3,4 milioni secondo gli ultimi dati Infratel). Ma non è chiaro a questo punto se il finanziamento pubblico europeo scenderà proporzionalmente e nella stessa misura, con il rischio che vengano tagliati ulteriormente i fondi PNRR all’Italia.

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