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Italia 1 Giga, fondi PNRR a rischio dopo il blocco Ue ai ‘civici adiacenti’?

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Non c’è pace per il bando Italia 1 Giga per la copertura delle nostre aree grigie. I fondi del PNRR, pari a 3,4 miliardi di euro, sono a rischio perché il tempo stringe: i lavori dovranno essere conclusi entro giugno 2026. Il Sole 24 Ore ha reso noto che sarà necessaria una nuova consultazione Infratel per definire (ancora una volta) i civici da coprire per raggiungere il numero previsto dal bando originario. Questo, dopo la bocciatura a metà agosto da parte della Commissione Ue dell’emendamento salva-Open Fiber dei “civici adiacenti” al decreto Pnrr approvato ad aprile, che consentiva la sostituzione dei civici non esistenti o troppo lontani con altri civici adiacenti a quelli previsti nel piano iniziale.

Corsa contro il tempo

La Commissione Ue, dopo la segnalazione depositata ad aprile dall’AIIP (Associazione Italiana Internet Provider), ha deciso di non dare disco verde all’emendamento e ora bisogna correre ai ripari. Di fatto, è l’impianto dell’intero bando che viene meno, perché i civici adiacenti aggiunti ex post non facevano parte del bando inziale e non erano mai andati in consultazione. Adesso, con la nuova consultazione in arrivo, questi civici potrebbero rientrare nei piani di altri operatori. Il che modificherebbe il perimetro iniziale del bando: da un lato, diminuirebbero i civici da cablare con i fondi del PNRR, dall’altro potrebbe anche diminuire l’importo dei fondi pubblici assegnati.

La copertura dei 15 lotti da 7 milioni di civici, assegnata a Tim (Fibercop) e Open Fiber con le gare di due anni fa, si fa più complessa. Di fatto, mancano circa 18 mesi alla scadenza dei termini del bando, ma si stanno ancora discutendo le regole del gioco.

Zorzoni (AIIP): ‘Inique le modifiche retroattive dei bandi’

“Siamo soddisfatti che la nostra segnalazione al DG-Comp abbia spinto Infratel a includere, in una nuova consultazione, edifici mai considerati prima – ha detto Giovanni Zorzoni, Presidente dell’AIIP – Purtroppo, permangono criticità rilevanti. La principale riguarda le modifiche retroattive dei bandi: è iniquo che le condizioni, come l’obbligo di coprire determinati civici, vengano alterate dopo l’assegnazione, permettendo di sostituire civici più costosi con altri meno onerosi, come previsto dal decreto. Inoltre, nel caso del bando Italia 1Giga, altre modifiche delle regole di implementazione hanno cambiato la tipologia tecnica di copertura, che ora non garantisce più il servizio fino all’interno delle abitazioni, ma solo in prossimità”.

Bocciati i finanziamenti pubblici ai civici di prossimità

Secondo il Sole 24 Ore, la Commissione Europea ha bocciato la revisione del piano, in particolare sulla questione dei civici di prossimità, portando a escludere dai finanziamenti pubblici i civici entro 50 metri da una rete esistente o già cablati, che tra l’altro costano meno.

Adesso la Commissione Ue vuole, con la nuova consultazione, avere la certezza che i civici adiacenti siano realmente “a fallimento di mercato”, altrimenti non possono essere finanziati. E Infratel dovrebbe, a questo punto, avere un database dei civici corretto (con i walk in, l’attività sul campo di Open Fiber e Fibercopper per verificare l’esistenza e la posizione dei civici del bando).

Questa decisione comporta una revisione dei piani di Open Fiber e Fibercop, le due aziende aggiudicatarie del progetto. Il valore dei fondi PNRR e il numero dei civici da coprire potrebbe diminuire con la nuova consultazione.

E il tempo passa, tanto più che una nuova consultazione Infratel per conoscere i piani rinnovati degli operatori, per quanto rapida, farà slittare ulteriormente i lavori.

Comunicazione recente

A quanto pare, la comunicazione con i nuovi dettagli operativi è arrivata a Open Fiber e Fibercop solo recentemente, richiedendo una revisione dei piani per assicurare che i civici inclusi rientrino nel perimetro finanziabile.

Si ricorda che le aree grigie sono quelle nelle quali è presente un solo operatore e dove è improbabile (ma non impossibile) che altri decidano di investire o che venga realizzata una seconda rete entro i tre anni successivi alla mappatura.

Nuova mappatura necessaria

In sintesi, una legge non può a posteriori modificare il perimetro di un piano di intervento pubblico autorizzato dalla Commissione Ue in base ad una mappatura obbligatoria. Se la Commissione se ne accorge, come in questo caso, blocca gli effetti di una legge sbagliata.

In questo caso, l’aggravante è che la mancanza dei civici adiacenti nel piano iniziale (aggiudicato con la gara) dipendeva da un errore del database di Infratel, visto che molti civici erano inesistenti, e non da un evento esterno non controllabile.

Quando i civici sono stati messi per la prima volta a consultazione pubblica, i due operatori non sapevano di queste incongruenze? La Commissione sa bene che non può essere così. Perché non lo hanno detto ad Infratel?

Se la Commissione facesse passare una “variante” di gara così senza una nuova mappatura e consultazione perderebbe di ogni credibilità, tanto più che l’obiettivo del bando Italia 1 Giga è la copertura di tutti i civici più remoti comprese le case sparse a fallimento di mercato.

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