“Noi europei siamo i migliori a legiferare, ma meno nell’investire fondi per lo sviluppo delle tecnologie. Questa ipertrofia legislativa ci ha penalizzato, e in Europa non educhiamo a sufficienza le nuove generazioni alle tecnologie. All’Europa serve una spinta per incrementare gli investimenti“.
Lo ha detto in apertura dei lavori di ComoLake 2024 il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica Alessio Butti, che proprio stamane ha presenziato a Cernobbio i lavori del G7 su Tecnologia e Digitale.
“L’Europa investe poco e male. Soffre di un deficit drammatico di competenze digitali. Non educhiamo a sufficienza i giovani e non aggiorniamo competenze di chi è nel mercato del lavoro, lo scollamento rispetto ai tempi del mercato e dell’evoluzione tecnologica è troppo ampio. Per questo serve un piano educativo radicale”. Secondo il sottosegretario, “l’ipertrofia normativa europea ha rallentato l’innovazione, creando barriere all’entrata e all’uscita per le imprese e la burocrazia ha scoraggiato i più bravi che hanno lasciato il continente”.
“Regolamentare a livello europeo l’intelligenza artificiale considerando solo i rischi è un errore, bisogna saper bilanciare la privacy e il diritto d’innovazione”, ha aggiunto. “Noi siamo i primi a digitalizzare i tre documenti più importanti personali: carta d’identità, patente e disability card, e lo stiamo facendo per primi in Europa”, ha evidenziato il sottosegretario all’Innovazione tecnologica.
Dal tavolo del G7 l’annuncio: IT Wallet dal 23 ottobre
Proprio sul wallet digitale, il portafoglio che conterrà i documenti digitali a partire da patente di guida, tessera sanitaria e carta europea della disabilità, il sottosegretario ha annunciato oggi durante i lavori del G7 su Tecnologia e Digitale, che sarà inizialmente “pubblico ma ci sarà la possibilità di svilupparne anche di privati, questo è l’orientamento anche europeo”.
“Abbiamo ragionato moltissimo sull’identità digitale, e l’Italia anticiperà i tempi rispetto al wallet europeo. Abbiamo cominciato a lavorarci quando 2 anni fa il governo ha deciso di puntare sulla CIE con l’obiettivo di arrivare a un’identità unica rilasciata dallo Stato”, ha chiarito Butti stamattina durante la ministeriale del G7. “La sperimentazione, conferma il sottosegretario, “parte il 23 ottobre su app IO, si partirà con 50mila poi 1 milione e poi la totalità degli italiani che vorranno usufruire della sperimentazione. Dopo primi tre documenti vedremo di implementarne altri”. Rispondendo alla domanda del nostro direttore, ha spiegato: “Nelle prossime riunione definiremo i criteri per selezionare i primi utenti, che saranno rappresentativi del Nord, Centro e Sud Italia”.elle prossime riunione definiremo i criteri per selezionare i primi utenti, che saranno rappresentativi del Nord, Centro e Sud Italia”.
Clicca qui per ascoltare la domanda di Key4biz e la risposta di Butti su IT Wallet
AI
“Riconosciamo il potenziale dell’IA sicura, protetta e affidabile per far progredire la trasformazione digitale dei governi e migliorare l’erogazione dei servizi pubblici. Accogliamo con favore il Toolkit for Artificial Intelligenza Artificiale nel Settore Pubblico, realizzato con il supporto dell’OCSE e dell’UNESCO per fornire un quadro di riferimento per lo sviluppo, l’implementazione e l’utilizzo dell’IA nel settore pubblico, tenendo conto di considerazioni etiche, in modo da rispettare lo stato di diritto e la sicurezza i diritti umani e le libertà fondamentali, in particolare il diritto alla privacy, e protegga i dati personali e la proprietà intellettuale. Rimaniamo impegnati a promuovere servizi pubblici digitali incentrati sull’uomo, resilienti, affidabili e rispettosi dei diritti, che possono beneficiare dell’IA e delle infrastrutture pubbliche digitali, pur riconoscendo che i membri del G7 hanno approcci diversi. Riconosciamo inoltre l’importanza del cloud computing e di altri strumenti per fornire servizi pubblici digitali e promuovere l’infrastruttura pubblica digitale”.
Cavi sottomarini
Non solo Intelligenza artificiale ma anche i cavi sottomarini sono stati al centro della riunione del G7 e “non sfugge la negoziazione in corso su Sparkle”.
“I cavi saranno sempre più strategici, dal 95 al 99% del traffico internet e il 16% interessa il Mediterraneo passa lì sotto e Google è ovviamente interessata, insieme ad altri ‘hyperscaler'”. “E’ evidente che questo sarà il futuro, e Google vuole stabilire delle basi in Sicilia e sta ragionando con il governo italiano. Qui mi fermo perché sono in corso accertamenti”, ha concluso.