In Italia sempre più persone e imprese accedono a Internet attraverso la banda larga, sia fissa sia mobile, con una preferenza per ADSL e Fibra ottica. Nel 2017 è salita al 67,4% la quota di famiglie che naviga sul web mediante la connessione a banda larga, una crescita del 2,1% rispetto al 2016 ha rilevato l’Istat comunicando oggi i dati del report cittadini, imprese e Ict. Resta, però, il gap di 6 punti percentuali rispetto alla media Ue sulla copertura della rete: infatti il tasso medio di penetrazione della banda larga tra le famiglie residenti nei Paesi europei è dell’85%, nel nostro Paese del 79%.
Imprese online con la banda larga
Continuano ad aumentare anche le imprese con almeno 10 addetti che si connettono in banda larga mobile: dal 63,8% nel 2016 al 70,9% nel 2017. In crescita, dal 16,5% nel 2016 al 23,6% nel 2017, anche la percentuale di imprese connesse in banda larga fissa che dichiarano velocità in download di connessione a Internet di almeno 30 Mbit/s.
Chi va di più su Internet? 15-17enni, ma anche 55-59enni
Il 65,3% delle persone di 6 anni e più si è connesso alla Rete negli ultimi 12 mesi (63,2% nel 2016), mentre circa il 47,6% accede tutti i giorni. Nell’uso di Internet l’età è ancora il principale fattore discriminante: sono i giovani a utilizzarlo di più (oltre il 92% dei 15-24enni) ma la crescita è significativa anche tra i 55-59enni (da 62,7% a 68,2%). I ragazzi tra i 15 e i 17 anni sono gli utenti più connessi, la percentuale è del 93,9%.
Cloud, cresce per uso privato
Smartphone e servizi cloud permettono la connessione alla Rete e l’accessibilità ai file sempre e ovunque: il 44,6% degli utenti di Internet usa gli Smartphone mentre è fuori casa o lontano dal posto di lavoro; il 32% ricorre ai servizi cloud per salvare documenti o altri file per uso privato.
Le imprese sempre più sui social, ma dipendenti con poche competenze digitali
Cresce ancora la quota di imprese con almeno 10 addetti che utilizzano un social media: dal 39,2% nel 2016 al 44,0% dell’anno in corso. Resta limitata la diffusione di competenze digitali all’interno delle imprese: solo il 16,2% di quelle con almeno 10 addetti ha addetti specializzati in ICT e solo il 12,9% organizza attività formative in materia informatica.
Una famiglia su tre è offline
Tra le famiglie resta un forte divario digitale da ricondurre soprattutto a fattori generazionali e culturali. Le più connesse sono quelle in cui è presente almeno un minorenne. Rispetto al 2016 è aumentata dal 69,2% al 71,7% la quota di famiglie che dispone di un accesso a Internet da casa. Di conseguenza le famiglie con una connessione a banda larga passano dal 67,4% al 69,5%. La connessione fissa (DSL, ADSL ecc.) rimane la modalità di accesso più diffusa. Il tasso medio di penetrazione della banda larga tra le famiglie residenti2 nei Paesi europei è dell’85%, l’Italia con un tasso del 79% presenta un gap di 6 punti percentuali rispetto alla media EU28. Sul territorio le differenze tra le regioni sono ancora notevoli nel 2017, a vantaggio del Centro e del Nord Italia; le regioni con il minor tasso di diffusione della banda larga tra le famiglie sono Calabria e il Molise.
Più di una famiglia su due non usa Internet per mancanza di competenze
Anche se oltre due terzi delle famiglie italiane dispongono di una connessione a banda larga (69,5%), restano ancora ampi i margini di sviluppo per la diffusione e l’utilizzo del web. La maggior parte delle famiglie senza accesso ad Internet da casa indica la mancanza di competenze come principale motivo del non utilizzo della Rete (55,5%) e quasi un quarto (25,3%) non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico legate all’alto costo di collegamenti o degli strumenti necessari (16,2%) mentre l’8,6% non naviga in Rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo. Residuale è invece la quota di famiglie che indicano tra le motivazioni l’insicurezza rispetto alla tutela della propria privacy (2,4%) e la mancanza di disponibilità di una connessione a banda larga (2,9%).