Alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti fu varata la prima legge antitrust per impedire che imprese troppo grandi monopolizzassero i mercati e, tramite l’accumulo di enormi ricchezze, accrescessero le diseguaglianze e condizionassero la democrazia americana. Appare quindi inspiegabile la benevola tolleranza con cui la politica, le istituzioni e la salvaguardia del mercato e gli esperti di antitrust hanno assistito, negli Stati Uniti e nel resto del mondo, alla inarrestabile crescita delle grandi piattaforme digitali, cioè alla manifestazione più totalizzante, inedita e pericolosa del monopolio che la civiltà occidentale abbia mai conosciuto.
Nella sfida al monopolio nell’era digitale le istituzioni preposte ai mercati e alle regole devono e possono riscattarsi con scelte coraggiose e innovative, abbandonando uno stanco conformismo intellettuale e recuperando lo spirito originario dell’antitrust che, tutelando pluralità, libero accesso e integrità dei mercati garantisce la concorrenza e la democrazia, reale e digitale.