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Iris2, la risposta europea a Starlink. Costi quasi raddoppiati ancor prima di partire

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Ancora prima di partire, il costo del progetto Iris2 è quasi raddoppiato, passando dagli originari 6 miliardi previsti al suo annuncio nel 2022 ai 10 miliardi di euro di pochi giorni fa, quando il progetto è stato ufficialmente varato dalla Ue.

Due anni dopo il primo annuncio, pochi giorni fa le autorità della Ue hanno firmato il primo contratto ufficiale per l’avvio di Iris2, il progetto di una costellazione satellitare europea che di fatto possa in qualche modo competere con Starlink, il sistema di satelliti di Elon Musk.

Costo lievitato del 40% sulle previsioni

Il costo del progetto è lievitato dagli originari 6 miliardi di euro a 10 miliardi di euro. E questo non pare sia nemmeno il prezzo finale, che potrebbe crescere ancora.

Tra l’altro, anche l’avvio dei primi servizi satellitari è anch’esso slittato, passando dal 2027 previsto inizialmente al 2030. L’obiettivo di Iris2 è rendere l’Europa indipendente da paesi terzi nel campo delle comunicazioni Internet satellitari.  

Iris2 annunciato per la prima volta nel 2022

Il Parlamento Europeo ha annunciato per la prima volta il progetto Iris2 (Infrastructure for Resilience, Interconnectivity and Security via Satellites) nel 2022. Da allora, ci sono voluti due anni per assegnare i primi contratti per lo sviluppo di piattaforme e infrastrutture satellitari.

Questi due anni sono passati fra controversie e selezione degli appaltatori, senza dimenticare la grande sottostima dei costi. Anche senza iniziare, il progetto è lievitato da 6 a 10 miliardi di euro. Poiché le autorità dell’Ue sono disposte a finanziarlo soltanto fino al 2027, dovranno cercare una nuova fonte di fondi, il che renderà quasi sicuramente più costosi altri progetti.

Doveva essere pronto nel 2027 ma è slittato al 2030

Quando due anni fa è stata annunciata la decisione di costruire un Internet satellitare sovrano in Europa, l’inizio del servizio era previsto per il 2027. Il ritardo nella conclusione dei contratti, tuttavia, farà sì che la rete sarà in grado di fornire un pacchetto completo di servizi dopo il 2030. Esattamente quando non si sa, anche se la Ue promette di iniziare a fornire servizi IRIS2 per i servizi governativi e militari nel 2030.

La rete IRIS2 sarà costruita su una scala relativamente piccola con appena 290 satelliti in orbita, in netto contrasto con la rete Starlink di SpaceX, che ha circa 6mila satelliti attivi già oggi. Diverse voci nei paesi Ue esprimono dubbi sulla necessità di creare una propria rete di comunicazione satellitare in presenza dell’eccellente rete Starlink. Ma gli scettici affermano che Elon Musk non può essere considerato un partner affidabile e che l’Europa farebbe meglio a non avere a che fare con lui.

Il primo contratto

Il primo contratto per la creazione di una rete di comunicazione Internet satellitare europea è stato concluso con il consorzio di fornitori di satelliti europei – SES SA, Eutelsat e Hispasat. Il lavoro può anche essere esternalizzato ad altre aziende europee. È interessante notare che i satelliti IRIS2 fungeranno anche da satelliti di navigazione e di osservazione della Terra. Il loro compito principale sarà quello di fornire servizi a banda larga in aree non coperte dai servizi Internet, in Europa e in Africa.

Concorrenza e differenze con Starlink

Il confronto con Starlink è inevitabile, ma Iris2 segue una filosofia differente. Mentre Starlink di Elon Musk punta su un ampio uso commerciale con una flotta di migliaia di satelliti già in orbita (che potrebbe raddoppiare entro il 2030), Iris2 sarà una costellazione ibrida. I suoi servizi saranno rivolti sia agli utenti governativi, con standard di sicurezza elevati, sia al mercato commerciale, attraverso un’integrazione con le reti 5G terrestri. La sicurezza informatica sarà uno dei punti di forza di Iris2, pensata per resistere a minacce di alto livello e garantire una disponibilità continua anche in situazioni critiche. Inoltre, il progetto mira a fornire connessioni stabili in aree strategiche per l’Europa, come l’Artico e l’Africa

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