Abbiamo incalzato il numero 1 dell’Agenzia Spaziale Europea su Iris 2. Gli abbiamo chiesto quali sono i prossimi passi concreti perché vogliamo credere che Iris 2 non sia solo un progetto su carta.
“Iris 2 è ovviamente un progetto”, ha risposto alla videointervista di Key4biz Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’Agenzia Spaziale Europea, “che sta creando una costellazione di satelliti per comunicazioni sicure. È ora in fase di sviluppo”.
“Ma” ha aggiunto, “abbiamo già delle costellazioni precursori, come OneWeb ad esempio, che è un’altra costellazione europea, che fornisce già servizi simili via satellite per Internet a banda larga e poi abbiamo GOVSATCOM”.
GOVSATCOM è il sistema europeo autonomo di comunicazione satellitare sicuro per i Governi che dovrebbe essere attivato quest’anno. EU GOVSATCOM è stato lanciato in abbinamento con Iris2 dalla Commissione Europea come parte del Programma Spaziale dell’UE al quale partecipa anche l’Italia. L’obiettivo è garantire la disponibilità a lungo termine di servizi di comunicazioni satellitari governative affidabili, sicuri e convenienti per le autorità pubbliche nazionali e dell’UE che gestiscono missioni e infrastrutture critiche per la sicurezza.
“Quindi” ha continuato Aschbacher, “questi sono servizi precursori fino a quando non sarà disponibile il servizio completamente operativo di IRIS 2”.Quando sarà completamente operativo non lo sa neanche il DG di ESA, che abbiamo intervistato in occasione dell’attivazione dell’High-Performance Computing dell’Agenzia Spaziale Europea al centro ESRIN di Frascati.

Con 14 milioni di euro di investimenti per realizzarlo, questa infrastruttura computazionale all’avanguardia (con capacità di calcolo di 5 petaFLOPS; 1 petaFLOP equivale a mille trilioni di calcoli al secondo) rappresenta un passo significativo verso una ESA sempre più orientata ai dati, favorendo l’innovazione, lo sviluppo industriale e il futuro dell’esplorazione spaziale europea.
Al DG di ESA abbiamo chiesto l’importanza di questo Supercomputer o dello Space High Performance Computing (Space HPC)?
Ci ha risposto: “Lo Space HPC è estremamente importante perché in Europa e con l’Agenzia spaziale europea stiamo producendo alcuni dei più grandi volumi di dati per l’osservazione della Terra, per la scienza spaziale, per il meteo spaziale ma anche per le simulazioni tecnologiche. E sì, abbiamo bisogno del nostro computer ad alte prestazioni, il nostro Supercomputer, per analizzare questi dati, per simularli e quindi aiutare i decisori a prendere decisioni e vedere quali sono gli scenari e le diverse opzioni su come il nostro pianeta Terra sta reagendo a determinate pressioni (i cambiamenti climatici sono una di queste), ma anche come possiamo utilizzare al meglio questi dati per l’agricoltura, per la silvicoltura, per la gestione delle emergenze, per la sicurezza dei nostri cittadini. E sì, questo computer è una necessità assoluta per essere all’avanguardia per la tecnologia e l’evoluzione”.
Infine, ecco la sua visione su una Difesa Comune europea:
“L’Europa sta sicuramente subendo molti cambiamenti in questo momento in base a situazioni e sviluppi geopolitici. Non sono un politico, quindi non spetta a me commentare il panorama politico, ma quello che sto facendo come capo dell’Agenzia Spaziale Europea è basato sulla richiesta dei politici, dei leader nei nostri paesi di Italia, Francia, Germania, Regno Unito e dei nostri paesi di fornire le infrastrutture spaziali per rendere l’Europa più forte, più autonoma e quindi più indipendente dagli altri partner”.
“È assolutamente cruciale”, ha aggiunto, “che abbiamo le nostre capacità in modo autonomo, il che significa che dobbiamo sviluppare i nostri satelliti, abbiamo bisogno dei nostri lanciatori, abbiamo bisogno della nostra infrastruttura spaziale, ed è esattamente ciò che sto promuovendo, e che stiamo sviluppando insieme agli Stati membri”.
“Abbiamo una grande conferenza ministeriale alla fine di quest’anno in cui arriveremo con nuovi progetti e nuove iniziative su larga scala. Tuttavia, dobbiamo iniziare”, ha concluso il numero 1 di ESA, “a lavorare domani e non aspettare fino alla fine dell’anno: lavorare da domani per rispondere davvero rapidamente alla situazione attuale”.