Il Tribunale di Roma, Sezione del Giudice per le Indagini Preliminari, ha disposto il sequestro preventivo, mediante oscuramento, di 15 siti web che offrivano e consentivano illegalmente la visione, a pagamento, degli eventi sportivi relativi, principalmente, al campionato di calcio di Serie A ad un numero indeterminato di utenti finali.
È stata la Procura della Repubblica ad aver richiesto il provvedimento, da sempre molto attenta al contrasto di questo nuovo fenomeno che alimenta circuiti economici illeciti in violazione delle norme che tutelano il diritto d’autore.
Il provvedimento in questione, riguarda attività illecite attinenti alla moderna metodologia di distribuzione di contenuti multimediali, la cosiddetta IPTV (Internet Protocol Television) illecita, mediante la quale i gruppi criminali che operano dentro e fuori la rete (anche definiti pirati) acquisiscono e ricodificano i palinsesti televisivi delle maggiori piattaforme a pagamento per poi distribuirli sulla rete internet, sotto forma di un flusso di dati ricevibile, dagli utenti fruitori, con la sottoscrizione di un abbonamento illecito ed un semplice PC, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete.
“Tra le modalità di accesso ai contenuti pirata, le IPTV illegali sono un fenomeno di grande rilievo e con un’incidenza in crescita legata non solo ai contenuti audiovisivi ma anche ad eventi sportivi live: secondo la ricerca FAPAV/Ipsos, 5 milioni di persone hanno utilizzato questa modalità per vedere film, serie e programmi televisivi. Per quanto riguarda in particolare i contenuti sportivi 4,7 milioni di persone hanno guardato con modalità non legali eventi sportivi live, un dato in aumento rispetto al 2017”, ha commentato il Segretario Generale della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi.
“A fronte di questi dati voglio sottolineare l’importanza sia del ruolo strategico dell’Industria dei Contenuti Sportivi e Audiovisivi sia delle Forze dell’Ordine, come ha dimostrato con questa operazione il Gruppo Anticontraffazione e Sicurezza Prodotti del Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, poiché è strettamente necessario continuare a contrastare in maniera sinergica il tema delle IPTV illegali”, ha aggiunto Bagnoli Rossi.
“Questo fenomeno infatti sta generando danni alle industrie e al sistema Paese. Per tutte queste ragioni, non è più rinviabile un’azione sinergica che permetta di fronteggiarlo, in modo inclusivo ed efficace, andando a colpire anche l’utente finale degli atti di pirateria”, ha infine precisato il Segretario Generale della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV).
Le indagini in corso hanno come obbiettivo principale l’individuazione della complessa struttura dell’organizzazione composta da decine di “reseller” nonché delle centinaia di clienti che, acquistando gli abbonamenti, non solo fruiscono illegalmente della visione di eventi sportivi e palinsesti televisivi “pay per view”, ma alimentano il circuito criminale.
Il mercato della pirateria rappresenta un business molto fiorente che si poggia su una grande quantità di clienti che lo alimentano, probabilmente ignari delle conseguenze cui si espongono e dei danni economici dei titolari dei diritti rispetto ai cittadini che onestamente acquistano prodotti regolari. Su questo la FAPAV da anni lavora assiduamente a fianco delle Forze dell’Ordine e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) per contrastare attivamente ed efficacemente ogni forma di pirateria audiovisiva, in questo caso anche relativa ad eventi sportivi.
L’iniziativa è partita sulla base degli accertamenti svolti dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza e che hanno preso spunto da una denuncia/querela presentata dalla Lega Nazionale Professionisti di Serie A, contitolare, unitamente alle singole squadre organizzatrici delle partite di calcio, dei diritti audiovisivi relativi a tutti gli eventi disputati nelle competizioni di cui la stessa è organizzatrice (Campionato di Serie A Tim, Coppa Italia, Supercoppa e Competizioni Primavera).