Nell’utilizzo dell’Internet delle cose le imprese denunciano la mancanza di un reale controllo su software e hardware integrati negli smart device, motivo per cui va a crescere la domanda di strumenti e servizi per una migliore gestione della rete di oggetti intelligenti e per un livello più elevato di sicurezza delle reti e dei processi ad esse legati.
Tutti fattori che in questo momento stanno predisponendo aziende ed enti pubblici ad una maggiore spesa in soluzioni di sicurezza per l’Internet of Things (IoT): entro la fine del 2018 gli investimenti in IoT security in tutto il mondo supereranno 1,5 miliardi di dollari.
Un incremento di spesa che del 28% rispetto al 2017, quando si assestò attorno a 1,2 miliardi di dollari.
I dati sono stati pubblicati in un nuovo studio Gartner, secondo il quale entro il 2021 le organizzazioni di tutto il mondo spenderanno in IoT security 3,1 miliardi di dollari.
Più del doppio della spesa stimata per la fine dell’anno in corso.
I risultati del Report sono supportati anche da un’altra indagine, condotta da Kaspersky Lab, secondo la quale dalla seconda metà dell’anno scorso sono in forte aumento le minacce informatiche rivolte ai sistemi dell’industrial automation.
Le aziende del settore dell’energia sono state le più esposte a cyberminacce negli ultimi sei mesi del 2017: almeno un tentativo di attacco malware all’anno nel 38,7% dei casi.
In un’ipotetica classifica di settori più colpiti, al secondo posto troviamo quello dei network di engineering e integrazione ICS (Industrial Control Systems) con il 35,3%.
Per altri ambiti di applicazione industriale la media è stata tra il 26 e il 30% e la maggior parte degli attacchi è stata di natura accidentale.
La cybersicurezza negli impianti industriali rimane un problema che può portare a conseguenze molto serie e anche comportare perdite economiche ingenti, in caso di attacchi ai processi di lavorazione e sviluppo.
Secondo gli esperti, il comparto dell’efficienza energetica è stato uno dei primi ad integrare in modo ampio le soluzioni di automazione industriale ed è anche uno di quello con il più grande impiego di mezzi informatici.
Sono stati propri gli incidenti e i cyberattacchi targettizzati registrati negli ultimi due anni, insieme a varie iniziative di autoregolamentazione, si legge nello studio, a far sì che fossero proprio questo tipo di realtà ad introdurre, prima di altre, prodotti e misure a protezione dei sistemi OT.