L’internet delle cose genererà 14.4 miliardi di dollari in opportunità di business nei prossimi dieci anni. Eppure manca ancora un quadro normativo chiaro a regolare i nuovi promettenti mercati che si sono aperti.
Lo ha riferito Claudio Contini, CEO di Telecom Italia Digital Solutions (TIDS), nel corso dell’Internet Governance Forum 2014 di Istanbul. Contini è stato invitato come esparto al workshop di alto profilo “Policies and practices to enable the Internet of Things”.
Secondo il CEO di TIDS, il mercato sarà modellato principalmente da aziende private che cercano di stabilire una leadership in questa terra competitiva. Apple, Google, Microsoft si stanno affrettando a proporre/imporre/stabilire norme. Le aziende hanno bisogno di regole certe per sprigionarne tutto il potenziale, per la creazione di posti di lavoro e competenze, per la progettazione della rete, l’analisi e la sicurezza dei dati e così via. L’IoT comporta, infatti, diversi problemi relativi ai dati, alla privacy, all’identità digitale e agli standard, trattandosi di una convergenza di nuvola, sensori, piattaforme, reti e storage dei dati.
In particolare, ha concluso Contini, “in Europa abbiamo bisogno di un mercato unico del digitale per I 500 milioni di potenziali consumatori, imprese e investitori”.