IoT
Non più tardi di un mese fa un frigorifero è stato identificato come fonte di spam via mail. Lo scrive Pcworld.com, aprendo un vaso di Pandora che riguarda il nostro futuro prossimo: la crescente diffusione dell’Internet delle Cose, la capillare diffusione di oggetti connessi nelle nostre case, porta con sé un effetto collaterale indesiderato ma inevitabile, vale a dire l’aumento esponenziale del rischio di cyberminacce.
Gli oggetti connessi saranno utilizzati dai malintenzionati per diffondere malware, virus e spam in Rete. Una nuova minaccia presa sul serio da Eric Vyncke, distinguished engineer di Cisco, che mette in luce i rischi futuri derivanti da un mondo fatto di milioni di oggetti connessi. Frigoriferi, termostati, automobili, rilevatori di fumo, orologi, occhiali e tutti gli oggetti che in un prossimo futuro saranno connessi al web diventeranno delle fonti potenziali per il furto di dati personali e per la diffusione di virus in Rete.
In altre parole, la nuova era dell’Internet delle cose renderà la nostra vita più comoda, ma aprirà tutto un nuovo mondo di potenziali minacce tramite oggetti che in passato erano immuni da questo pericolo.
Ad esempio, un hacker che entrasse in possesso delle credenziali del contatore smart di consumo energetico potrebbe desumere dal monitoraggio dei consumi il momento giusto per fare irruzione a casa nostra.
In un futuro prossimo, tutti i worm, i trojan e i botnet che oggi infestano i nostri pc e smartphone potranno entrare nel nostro televisore digitale e infettare il sistema di sicurezza di casa nostra.
Il vero pericolo in questo senso riguarda il cyberterrorismo e non il sabotaggio dei sistemi di sicurezza delle case private o del garage. A rischio saranno tutte le infrastrutture critiche: dalle reti elettriche agli oleodotti, passando per le centrali nucleari e le reti ferroviarie.