Iscrivere i bambini all’asilo, pagare una contravvenzione, ricordarsi che è arrivato il momento di fare la revisione dell’auto o di rinnovare la patente.
Per questi e altri servizi della pubblica amministrazione servirà l’app IO.Italia, con la quale Paola Pisano, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, vuole creare la PA digitale.
IO.Italia, il lancio entro marzo?
“Entro marzo 2020 renderemo disponibile in tutti gli store online la app IO”, si augura Pisano, che ha promesso “sgravi fiscali per chi la utilizzerà” in occasione della presentazione a Roma del Piano Nazionale Innovazione.
Nel Piano Nazionale Innovazione l’app IO è così descritta: “è l’app dei servizi pubblici” che trasforma il rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione, mettendo le persone al centro e cancellando la complessità. “Un’unica interfaccia per accedere a tutti i servizi pubblici direttamente dallo smartphone dopo essersi identificati con l’identità digitale. Il cittadino attraverso IO potrà accedere a tutti i procedimenti che lo riguardano inclusi quelli relativi alla sua impresa grazie all’integrazione tra IO e impresa.italia.it gestito da Infocamere. E, in prospettiva, scrive il ministero dell’Innovazione e per la digitalizzazione, attraverso IO potranno essere accessibili anche servizi di pubblica utilità ma forniti dai privati.
La versione beta di IO.Italia sperimentata da 5 città
Al momento la versione beta di IO.Italia è sperimentata da 5 città ed in particolare da mille persone.
Così centinaia di persone, residenti in città di grandi dimensioni (Milano e Torino) o in piccoli Comuni di provincia (Ripalta Cremasca), hanno potuto installare la versione beta dell’app IO sul proprio smartphone, utilizzando alcuni servizi reali come:
- gli avvisi di scadenza, ad esempio per il rinnovo della Carta di Identità o dei pass per la mobilità, oppure promemoria per diverse tipologie di pagamenti;
- il pagamento tramite pagoPA della TARI (tassa sui rifiuti), del bollo auto, della mensa scolastica e delle multe;
- la ricezione di messaggi inviati dall’ente, con il riepilogo di informazioni personali (come dati anagrafici, occupazione immobili, dati catastali) e notifiche (come passaggio in area ZTL, conferma di prenotazione appuntamenti e iscrizione ai Nidi d’Infanzia).
Provando l’app, i cittadini hanno potuto comunicare con il Team Digitale di sviluppo di IO, segnalando bug e errori, ma soprattutto fornendo un feedback sul funzionamento, esprimendo pareri, commenti, critiche e suggerimenti costruttivi.
IO al servizio delle piattaforme abilitanti
I feedback dei cittadini non sono l’unico tipo di informazione che il Team Digitale sta utilizzando per migliorare l’app, in vista dello sbarco negli store entro marzo 2020. L’altra risorsa fondamentale che sta guidando il nostro lavoro in queste settimane è l’analisi dei dati reali di utilizzo da parte delle persone. Informazioni anonimizzate su come ogni utente utilizza l’app, che ci permettono di capire:
- in che modo le persone utilizzano effettivamente il prodotto;
- quali sono i passaggi dove incontrano eventuali difficoltà.
Con questo tipo di analisi abbiamo raccolto informazioni chiave per migliorare la user experience di IO, capire quali sono le criticità e lavorare per migliorarle. Un aspetto per certi versi sorprendente è stato che questo lavoro ci ha fornito riscontri molto utili che prima non avevamo, anche per sviluppare al meglio le piattaforme abilitanti, quei componenti del “sistema operativo del Paese” che il progetto IO integra per portarne i vantaggi direttamente ai cittadini:
- Osservare in che modo gli utenti effettuano pagamenti su IO (oltre 500 transazioni realizzate ad oggi) ci ha dato preziose indicazioni per migliorare l’esperienza di pagamento con pagoPA. Partendo da queste informazioni, abbiamo sviluppato alcune funzionalità che ricadono sulla piattaforma di pagamento, anche quando è utilizzata fuori da IO. Ad esempio, abbiamo implementato un meccanismo che accelera significativamente il tempo in cui un cittadino può effettuare un nuovo pagamento in caso qualcosa vada storto.
- Monitorando i dati ci siamo accorti delle difficoltà di molti utenti ad utilizzare il sistema di autenticazione di SPID, necessario la prima volta che si accede a IO. Questo ci ha spinto ad evolvere il sistema di autenticazione su IO integrando ad esempio lo sblocco biometrico e ad aumentare l’attenzione per questo passaggio: abbiamo raccolto informazioni dettagliate in caso di errore nell’autenticazione e le abbiamo condivise con gli identity provider. Dati preziosi per risolvere gli errori e migliorare l’esperienza degli utenti.
- Stiamo lavorando per integrare anche l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), ad esempio per proporre al cittadino i servizi che riguardano il proprio Comune di residenza o per permettere la consultazione e la verifica in tempo reale dei propri dati anagrafici. Il lavoro di integrazione sta portando benefici anche allo sviluppo di questa piattaforma abilitante, che punta a sviluppare un modello efficace di interoperabilità dei dati nella logica del once-only.
- Uno dei principali obiettivi della Carta d’Identità Elettronica (CIE) è diventare anche un sistema di accesso per i servizi online. Anche su questo fronte, il progetto IO sta letteralmente facendo da apripista: per rendere più semplice la vita alle persone, abbiamo iniziato il percorso per permettere di entrare in maniera sicura nell’app anche con la CIE. Una volta a regime, questa integrazione consentirà a 10 milioni e mezzo di cittadini di autenticarsi una prima volta a IO semplicemente accostando la carta allo smartphone tramite NFC e digitando il pin ottenuto alla consegna della CIE.