Sustainability Day

INWIT, investimenti per 800 milioni per nuovi siti 5G e DAS al 2026. Diego Galli: ‘Troppi 10 mesi per realizzare una torre’

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Diego Galli, direttore generale INWIT, in occasione del Sustainability Day: 'C'è stata un'ottima semplificazione a livello centrale. E' importante che venga sempre più recepita in modo integrato a livello locale'.

Per realizzare una nuova torre 5G ci vogliono mediamente 10 mesi, di cui 8 mesi per ottenere i permessi e svolgere l’intero (estenuante) iter burocratico e appena 2 mesi per costruirla concretamente. Il tempo è denaro e abbattere ancora questi tempi è una delle priorità di INWIT, la prima tower company italiana che oggi  ha organizzato a Roma il primo Sustainability Day nella prestigiosa sede dell’associazione Civita presieduta da Gianni Letta.

Partecipanti

L’evento ha visto la partecipazione di Laura Cavatorta, Presidente Comitato Sostenibilità INWIT e Comitato ESG SNAM, Diego Galli, Direttore Generale INWIT, Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli, Gianni Letta, Presidente Associazione Civita, Monica Lucarelli, Assessora sviluppo economico e pari opportunità Roma Capitale, Daria Perrotta, Presidente Comitato di Indirizzo strategico Fondo per la Repubblica Digitale, Lavinia Spingardi, giornalista SkyTG24, oltre ai video messaggi del Sen Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy e dell’On Salvatore Deidda, Presidente Commissione Trasporti, Poste Telecomunicazioni Camera dei Deputati ed è stato moderato da Michelangelo Suigo, Direttore Relazioni esterne, comunicazione e sostenibilità di INWIT.

Il 94% degli intervistati apprezza il valore delle infrastrutture

Dallo studio ad hoc realizzato dall’Istituto Piepoli dal titolo “Il valore delle infrastrutture digitali e condivise” emerge che il 94% degli italiani apprezza il valore delle infrastrutture digitali per il territorio e lo sviluppo, il 53% la ritiene una priorità assoluta a fronte dell’84% favorevole alla loro costruzione. Resta quindi un gap del 10% di persone che da un lato riconosce il valore delle nuove infrastrutture, ma dall’altro non le vorrebbe vicino a casa sua. Del resto, la rete digitale sale nella considerazione dei cittadini, tanto che raggiunge il terzo posto per priorità di investimento tra le infrastrutture.

Lo sviluppo e l’ammodernamento delle infrastrutture digitali è considerato molto importante e gli investimenti in queste infrastrutture sono considerati una priorità, in particolare tra i giovani laureati e nelle località isolate/rurali. Gli italiani indicano la rete digitale al terzo posto tra le infrastrutture in termini di priorità di investimenti per l’Italia, guadagnando una posizione rispetto al 2023 (dopo rete ferroviaria e stradale/autostradale). Risulta molto diffusa (84% degli intervistati) la convinzione che la diffusione della tecnologia 5G sia importante per lo sviluppo e la crescita sostenibile del Paese e l’85% degli italiani è convinto che il 5G rappresenti un’opportunità di crescita (e non un rischio).

Urso (Mimit): ‘Condivisione infrastrutture indispensabile’

“In un’epoca in cui la tecnologia pervade ogni aspetto della nostra vita, la collaborazione nell’uso delle infrastrutture è assolutamente indispensabile per arrivare al massimo dello sviluppo digitale. Per garantire principio di accessibilità universale ai servizi digitali, il nostro ministero è impegnato nella promozione, attraverso numerosi interventi normativi, di una copertura più ampia delle reti ad altissima capacità. Un intervento che guarda soprattutto alle comunità rurali e svantaggiate per assicurare l’accesso a servizi di connettività ad alta velocità, servizi universali”.

Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, nel suo intervento video all’evento.

“Le recenti modifiche apportate al codice della comunicazione elettronica nel mese di marzo ha aggiunto – hanno migliorato l’effettiva copertura delle reti, semplificato le procedure in materia di installazione e innalzato i limiti elettromagnetici in linea con la legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2022. Ci siamo avvicinati alle indicazioni europee in vigore negli altri Paesi Ue da oltre 20 anni e consentono una più facile connettività. Abbiamo fatto un passo in avanti, era assolutamente necessario”.

“In questo quadro il Piano Italia 5G sta assicurando un significativo salto di qualità nella nostra connettività radiomobile e anche nelle aree a fallimento di mercato, quali le aree bianche. Bisogna riconoscere l’importante ruolo innovativo che si sta delineando per mano dei neutral host, che contribuiscono in maniera meno visibile ma non meno importante allo sviluppo sostenibile del Paese. Dobbiamo investire sulle infrastrutture tecnologiche digitali – ha concluso Urso – pensando modelli sempre più efficienti e sostenibili, che hanno il potenziale di stimolare e accelerare la crescita in numerosi settori su cui l’Europa ha una posizione di leader da difendere”.

Gap di conoscenza e rischio fake news

C’è, tuttavia, ancora un gap di conoscenza sul 5G e persiste anche qualche preoccupazione, in analogia ad altri temi sui quali le fake news tendono a confondere rispetto alla razionalità scientifica. Il ruolo di INWIT ed il suo modello di business basato su infrastrutture condivise e digitali è ritenuto importante per la creazione di valore per la collettività. Sempre secondo l’indagine, per il 45% degli italiani la crescita delle infrastrutture digitali contribuisce alla riduzione del digital divide, mentre per il 40% supporta la creazione di una società più innovativa e connessa.

Diego Galli: ‘Modello neutral host molto apprezzato da investitori esteri’

“Ci stiamo muovendo sempre di più verso una società iperconnessa, con un fabbisogno crescente di dati, che ha bisogno di infrastrutture digitali efficienti. Il nostro è un modello di business intrinsecamente sostenibile – ha detto Diego Galli, Direttore Generale INWIT -. Attraverso la condivisione delle infrastrutture digitali abilita, infatti, uno sviluppo più sostenibile lungo tutta la catena del valore e coniuga efficienza industriale, economica, sociale e ambientale. Questo è il vero valore delle nostre infrastrutture, che risulta apprezzato dalla collettività e che esprime anche la capacità di considerare le esigenze dei diversi stakeholder all’interno delle strategie di business”.

“Lo scorso anno abbiamo realizzato più di 900 nuove torri continueremo a investire su questo. Una componente importante del nostro piano sono gli investimenti del Pnrr, il piano entro il 2026 porterà alla copertura di 1400 aree che attualmente sono in digital divide”, ha detto Galli. “Il piano è iniziato nel 2023, è in linea con gli obiettivi e contano di continuare a essere in linea con gli obiettivi. È un piano di sviluppo comunque sfidante perché soprattutto a certi livelli locali a volte si impiega ancora tanto tempo per la localizzazione dei nuovi siti e l’ottenimento dei permessi”, aggiunge Galli. Generalmente ci vogliono 10 mesi per costruire una nuova infrastruttura, spiega, dei quali solo 2 mesi per la struttura tecnica e 8 mesi per la localizzazione e l’ottenimento dei permessi. “C’è stata un’ottima semplificazione a livello centrale – conclude Galli – è importante che venga sempre più recepita in modo integrato a livello locale”.

Un modello di business in stile Uber e Airbnb, basato sul modello di neutral host, fondato sullo sharing delle infrastrutture per operatori e nuovi servizi IoT sul territorio. Un modello molto apprezzato dagli investitori esteri, che rappresentano gran parte degli azionisti della tower company. Il piano industriale di INWIT prevede 800 milioni di investimenti al 2026 per nuovi siti e sistemi di copertura indoor tramite DAS (musei, ospedali, centri commerciali ecc).

Monica Lucarelli (Roma Capitale): ‘5G fondamentale per analisi dei flussi turistici e sicurezza al Giubileo’

La nuova rete 5G, in modalità neutrale per favorire tutti gli operatori, sarà fondamentale in vista del Giubileo e dell’enorme flusso turistico atteso l’anno prossimo a Roma.

Lo ha detto Monica Lucarelli, assessore alla Sicurezza di Roma Capitale, parlando della strategia del sindaco Roberto Gualtieri basata sulla realizzazione di una rete 5G e 6G neutrale in città, in grado di garantire nuovi servizi per la cittadinanza e i turisti. “La popolazione di Roma è pari a 2,7 milioni, ma con studenti e turisti diventa facilmente di 5 o 6 milioni – ha detto Lucarelli – mediamente abbiamo 28 milioni di turisti, che l’anno prossimo per il Giubileo saranno 31 milioni”.

E’ chiaro che servirà una rete a prova di 5G, in grado di fornire nuove informazioni alla nuova centrale operativa della Polizia Locale e della Protezione Civile di Roma Capitale, per indirizzare anche i flussi turistici nel modo più intelligente per decongestionare il traffico. In cantiere ci sono nuovi servizi di sicurezza anche in metro, ma senza riconoscimento facciale ha ribadito Lucarelli, che sul fronte del turismo auspica servizi che consentano di mostrare ai visitatori non soltanto i luoghi più iconici ma anche le bellezze nascoste e meno pubblicizzate della nostra Capitale. Un modo di attrarre turisti ma non più soltanto nell’ottica del mordi e fuggi che non rende giustizia alla Città Eterna.

Rete digitale più importante di quella idrica

“Gli italiani spingono per la crescita delle infrastrutture digitali, considerate indispensabili per uno sviluppo armonico e sostenibile del Paese – ha dichiarato Livio Gigliuto, Presidente Istituto Piepoli -. La rete digitale scala la classifica ed è ormai considerata più importante persino di quella idrica e di quella autostradale, soprattutto perché capace di far crescere la pubblica amministrazione e favorire le pari opportunità e l’uguaglianza”.

“Alla domanda di infrastrutture digitali corrisponde sempre l’esigenza di una formazione al digitale. Il fondo Repubblica digitale persegue proprio questa missione strategica per il nostro futuro – ha detto Daria Perrotta, Presidente Comitato di Indirizzo strategico Fondo per la Repubblica Digitale -. In un anno e mezzo di operatività, con l’adozione di sei bandi, lo scopo è proprio quello di accrescere e aggiornare le competenze digitali sia in quanto occasione per consentire nuovi ingressi nel mondo del lavoro, sia per sostenere i lavoratori dei settori più interessati dalle trasformazioni digitali”.

“Il nostro Fondo parte da un’analisi su come formare le persone a utilizzare le infrastrutture, sulla base di una governance interessante. Il Fondo ha un Comitato di indirizzo strategico di cui fanno parte soggetti istituzionali e del mondo delle fondazioni bancarie, che contribuiscono alla leva finanziaria, e un Comitato scientifico al quale abbiamo chiesto di indagare le aree di maggiore difficoltà dell’avanzata delle trasformazioni digitali e che ci hanno portato all’adozione in un anno e mezzo di attività di 6 bandi, che hanno coperto tutta una serie di aree. Tra queste, giovani donne tra i 18 e i 50 anni, ragazzi che non studiano, non si formano e non lavorano tra i 15 e i 34 anni, disoccupati e inattivi sopra i 34 anni”.

Lo ha detto Daria Perrotta, presidente Comitato di Indirizzo strategico Fondo per la Repubblica digitale.

“Inoltre – ha aggiunto – è stato appena adottato, solo pubblicato e non arrivato ancora alla fase della selezione dei progetti, un bando per le Stem. Il nostro obiettivo era individuare delle aree e selezionare dei progetti da rendere scalabili, da fornire all’autorità politica per uno stanziamento di maggiori risorse e il raggiungimento di numeri più ampi di formazione”.

“Il lavoro sul Correttivo del Codice delle Comunicazioni elettroniche da parte della Commissione che presiedo ha puntato a superare le criticità e a fugare ogni dubbio nello sviluppo delle infrastrutture digitali. Dobbiamo fare passi avanti non solo per raggiungere i risultati del PNRR ma in generale per offrire soluzioni digitali che giovino a tutta la comunità“, ha detto Salvatore Deidda, Presidente Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Camera dei Deputati.

Laura Cavatorta: ‘Business di INWIT intrinsecamente sostenibile’

“È essenziale utilizzare quanto più possibile il proprio core business in chiave sostenibile, innovando prodotti e processi in modo da massimizzare il proprio potenziale di impatto positivo su società e ambiente, contestualmente al sano e necessario perseguimento dell’utile – ha ricordato Laura Cavatorta, Presidente Comitato Sostenibilità INWIT e Comitato ESG SNAM -. In INWIT siamo riusciti in brevissimo tempo ad individuare un percorso molto articolato e al tempo stesso pienamente focalizzato, puntando al raggiungimento di diversi obiettivi di sostenibilità in totale coerenza con il business della società”.

“La costante dell’incertezza, la disaffezione verso l'”istituzionale”, la corsa dei nuovi modelli di AI vulnerabili a bias e distorsioni, hanno trasformato il mondo dell’informazione in modo irreversibile – ha detto Lavinia Spingardi, giornalista di Sky TG24 -. Le fake news sono diventate strumento di orientamento e scelta per una buona parte dell’opinione pubblica. È responsabilità di tutti i media arginare questo fenomeno, veicolando il significato e l’importanza dello sviluppo di infrastrutture digitali condivise. Informare, educare, smascherare, promuovere il pensiero critico. Partire da qui per una narrazione autentica della realtà che serva ad orientare correttamente scelte ed opinioni”.

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