INWIT ha concluso con successo la sua prima emissione obbligazionaria per un importo complessivo pari ad 1 miliardo di euro, a fronte di richieste di circa 4,5 volte l’offerta. Il bond a tasso fisso, con durata a 6 anni, consente di ottimizzare la struttura finanziaria e di supportare la crescita dell’Azienda.
L’operazione
“L’operazione – ha dichiarato Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato di INWIT – è l’ennesimo riconoscimento della solidità del nostro business e del disegno industriale, ci permette di ottimizzare la struttura finanziaria, di far fronte ai futuri investimenti e cogliere le opportunità di sviluppo. Si rinnova il ruolo centrale di INWIT a sostegno dell’Industria delle telecomunicazioni e del Paese nello sviluppo della digitalizzazione e del 5G, che rappresenterà per l’Italia un fattore importante di competitività e di crescita”.
Pool di banche
L’operazione di collocamento è stata supportata da un pool di primarie banche, composto da Mediobanca e BNP Paribas in qualità di Global Coordinator e da Banca Akros, Banca IMI, BBVA, BNP Paribas, BofA Securities, Credit Agricole CIB, HSBC, Mediobanca, SMBC e UniCredit in qualità di Joint Bookrunner.
Più di 200 investitori internazionali hanno manifestato interesse all’emissione che ha portato a richieste complessive per circa 4,5 miliardi di euro.
Velocità di crociera nel quarto trimestre
L’emissione pilota doveva essere da 500 milioni, ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore l’ad Giovanni Ferigo, appena riconfermato per il prossimo triennio. Ferigo ha poi aggiunto che l’azienda, che nei prossimi 18 mesi sarà impegnata nel completamento dell’integrazione post merger, comincerà a viaggiare a velocità di crociera sui ricavi nel quarto trimestre. “C’è una prelazione (per Time e Vodafone ndr) sull’utilizzo dei nostri siti a condizioni migliori per noi rispetto al mercato – ha detto Ferigo – Sta a noi poi promuovere gli investimenti e l’innovazione per invogliare gli altri operatori ad avvalersi delle nostre infrastrutture. Tra i terzi ci sono anche Iliad e Fastweb e Linkem“.
Rete aperta
Nel quadro del merger delle torri, l’Antitrust ha posto il vincolo di aprire la rete. “E’ un’opportunità. Nei Comuni con più di 35mila abitanti ci chiedono di aprire in otto anni 4mila siti ad operatori diversi da Tim e Vodafone, di cui 3mila nei prossimi tre anni”.
Per quanto riguarda il nuovo piano industriale, l’ad di Inwit ha preannunciato che sono previsti 2mila nuovi siti e 5mila small cell per il 5G. “Con la common grid Tim-Vodafone potremo avere 12500 ospitalità in più”, aggiunge.
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