Inwit ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2024, i ricavi si attestano a 1,036 miliardi di euro, in aumento del +7,9% rispetto al 2023 (960,3 milioni di euro), in considerazione dell’adeguamento dei contratti di ospitalità all’inflazione, della crescita delle ospitalità con tutti i principali clienti, Anchors e OLOs, della crescita degli altri servizi e dello sviluppo delle coperture indoor DAS. Crescita al +8%, al netto dei ricavi one-off (pari a 0,6 milioni di euro nel 2023).
Diego Galli: ‘Risultati solidi nel 2024, piano industriale da 1,5 miliardi’
Il direttore generale Diego Galli: “INWIT chiude un anno di solidi risultati in crescita. siamo particolarmente soddisfatti di aver realizzato oltre 900 nuove torri e circa 160 coperture per location indoor DAS, dei progressi sul piano Italia 5G del PNRR e degli importanti progetti infrastrutturali per la connettività integrata, come Fiera Milano smart city, Roma 5G e Metro M4 di Milano. Le rilevanti operazioni straordinarie nel settore tlc hanno il potenziale di ristabilire un sano equilibrio di mercato e di avviare un nuovo ciclo di investimenti. In questo scenario, INWIT conferma la propria leadership, la capacità di investire in infrastrutture a supporto dello sviluppo e dell’efficienza dell’industria con un piano da 1,5 miliardi, di crescere in modo resiliente, diversificando ulteriormente le fonti di ricavo e spingendo anche sull’acquisto di terreni. Sulla base di un solido modello finanziario, proponiamo un importante piano di remunerazione agli azionisti. Siamo pronti a cogliere future opzionalità, forti di circa 1 miliardo di euro di ulteriore flessibilità finanziaria”.
L’EBITDA si attesta a 946,7 milioni di euro, in aumento del +7,7% rispetto all’esercizio 2023, con margine sui ricavi stabile al 91,4%, mentre l’EBTIDAaL, principale indicatore di profittabilità della società, è pari a 750,3 milioni di euro con un incremento del +9,4%, grazie alle continue azioni di efficientamento dei costi di affitto e all’acquisto di terreni. Margine EBITDAaL in crescita dal 71,4% al 72,4% in termini di percentuale sui ricavi.
L’utile dell’esercizio si attesta a 353,8 milioni di euro, in crescita del +4,2% rispetto al 2023.
Il recurring free cash flow dell’esercizio 2024 è pari a 621 milioni di euro, in crescita del +1,6% rispetto al 2023, effetto della crescita dell’EBITDA, del miglioramento del capitale circolante netto, parzialmente compensato da maggiori esborsi per oneri finanziari e fiscali.
Investimenti
Gli investimenti industriali del periodo sono stati pari a circa 316 milioni di euro (+8,9% rispetto all’anno precedente), focalizzati sullo sviluppo tecnologico e infrastrutturale della Società, che ha incluso investimenti in nuovi siti, l’attivazione di nuove coperture multi-operatore per location indoor DAS, l’acquisto di terreni e il miglioramento tecnologico dei siti.
L’indebitamento finanziario netto è pari a oltre 4,5 miliardi di euro, inclusivo delle passività finanziarie IFRS16, in crescita di 309,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2023. L’andamento riflette la forte generazione di cassa della società in termini di Recurring Free Cash Flow, gli investimenti per la crescita, il pagamento di dividendi e l’acquisto di azioni proprie a servizio del piano di buyback. La leva finanziaria, rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA, risulta stabile a 4,8x (4,4x escluso effetto buyback e dividendo aggiuntivo), per effetto della crescita della marginalità operativa (EBITDA).
Proposta di dividendo relativo all’esercizio 2024
In linea con la dividend policy della società per l’orizzonte 2024-2026, confermata in data odierna, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo, relativo all’esercizio 2024 e inclusivo dell’utilizzo di parte delle riserve disponibili, pari ad euro 0,5156 per ciascuna azione ordinaria in circolazione alla record date, in crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente, per un importo massimo pari a euro 480.482.489,16. Il dividendo verrà posto in pagamento in data 21 maggio 2025 (data stacco cedola 19 maggio 2025 e record date 20 maggio 2025).
Evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2025
INWIT è una delle principali digital infrastructure company e la prima tower company italiana. Con una rete di 25mila torri (macro grid) e circa 610 coperture DAS per location indoor attive (Distributed Antenna Systems), oltre a 10mila sistemi di micro-coperture (DAS, ripetitori e small cell – micro grid), INWIT abilita una copertura capillare e integrata del territorio a supporto della connettività, con un modello di business “tower as a service” a supporto di tutti gli operatori mobili, FWA e IoT.
Lo scenario di riferimento macroeconomico, tecnologico e di mercato per il settore delle Tower Companies è caratterizzato da trend strutturali positivi, quali il crescente uso di dati in mobilità, la transizione tecnologica verso il 5G, la necessità di completare e densificare la copertura dei territori, contribuendo anche alla riduzione del digital divide, attraverso rilevanti investimenti in infrastrutture e in tecnologie digitali.
Domanda di connettività
Nel breve termine, si prevede una crescente domanda di connettività, insieme ad una limitata crescita dell’inflazione e il persistere di elementi di difficoltà nel mercato italiano delle telecomunicazioni, tra cui l’elevata competizione e la limitata generazione di cassa, con riflesso sul trend degli investimenti. Allo stesso tempo si osserva un forte dinamismo in termini di rilevanti operazioni industriali straordinarie, con il potenziale di ristabilire un più sano equilibrio di mercato e maggiore capacità di investimento in infrastrutture digitali da parte degli operatori. Il modello di business di INWIT, basato su contratti di ospitalità di lungo periodo e indicizzazione all’inflazione, rappresenta un elemento di protezione e supporto in tale contesto.
Il Piano Industriale 2025-2030 di INWIT prevede una continua espansione dei principali indicatori industriali, economici e finanziari, supportati da un rilevante piano di investimenti volto ad intercettare la domanda di infrastrutture digitali e a portare a termine un significativo piano di efficienze attraverso l’acquisizione di terreni.
In merito all’evoluzione prevedibile della gestione per l’esercizio 2025, ci si attende:
- crescita dei ricavi nel range 1.070-1.090 milioni di euro,
- EBITDA margin superiore al 91%,
- EBITDAaL margin oltre il 73%, in crescita rispetto al 2024,
- Recurring Free Cash Flow in crescita nel range 630-640 milioni di euro,
- Dividendo per azione in crescita del 7,5% in linea con la dividend policy,
- leva finanziaria a 4,7x.
Le citate metriche finanziarie non includono gli impatti delle proposte deliberate in data odierna dal CdA relative al piano di share buyback per 400 milioni di euro e della distribuzione di un dividendo straordinario di circa 200 milioni di euro.
Piano Industriale 2025-2030
Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e approvato il Piano Industriale di INWIT per il periodo 2025-2030 (il “Piano Industriale”). Il Piano Industriale riflette l’attuale contesto macroeconomico, industriale e di mercato e conferma la capacità di INWIT di intercettare la crescente domanda di infrastrutture digitali, investendo per sviluppare i propri asset e puntando ad una continua crescita dei principali indicatori industriali, economici e finanziari.
Con investimenti per circa 1,5 miliardi di euro nel periodo 2025-2030 (circa euro 600 milioni nel periodo 2025-2026), il Piano Industriale punta a confermare la leadership di INWIT nelle torri, guidare la crescita di mercato delle coperture indoor e dei grandi progetti infrastrutturali “smart” (in particolare Smart City e Smart Transportation), migliorare l’efficienza dei costi attraverso un rilevante piano di acquisizione terreni e avviare un progetto di autoconsumo diffuso di energia rinnovabile.
Sul fronte della struttura finanziaria e delle scelte di allocazione di capitale, il Piano Industriale conferma un target strutturale di leva finanziaria (rapporto tra indebitamento netto ed EBITDA) nel range tra 5 e 6 volte (tra 5 e 5,5 volte nel breve termine), coerente con l’attuale profilo di credit rating (Investment Grade per Fitch, BBB- e sub Investment Grade per S&P Ratings, BB+).
Scenario di riferimento
Le torri si confermano al centro del trend di digitalizzazione in atto: asset connessi, vicini all’utente finale, equipaggiati e condivisi, in grado di fornire una risposta efficiente alle esigenze infrastrutturali degli operatori. Le torri sono parte integrante di un ecosistema che include apparati attivi mobili e FWA, Small Cell outdoor, DAS indoor, fibra ottica, Wi-Fi, private networks, connettività IoT, connettività dedicata in dorsali stradali e ferroviarie e Data Center regionali ed Edge. La sempre maggiore integrazione delle torri con il resto delle infrastrutture digitali è evidenziata dall’emergere di rilevanti progetti di “Smart City”, complessi e di grandi dimensioni, fondati sull’interazione di tecnologie diverse. Nel corso del 2024, INWIT ha concluso importanti nuovi accordi in questo mercato, inclusi Fiera Milano Smart City, Roma 5G, Metro M4 Milano e Stazione Roma Termini.
La tecnologia mobile è nel pieno della transizione da 4G a 5G. L’Italia in particolare avrà ancora bisogno di ingenti investimenti per estendere la copertura e far fronte ai bisogni di densificazione e di crescente consumo di dati. Nel nostro Paese è previsto che il consumo di dati continui ad espandersi a doppia cifra fino al 2030, passando da 16 a 41 GB al mese per utente[1] e richiedendo ulteriori investimenti nella rete mobile.
Questi trend si traducono, per il mercato italiano, in aspettative di crescita del numero di torri, previsto da 53mila nel 2024 a 60-65 mila nel 2030, e del numero di location che avranno necessità di coperture indoor (attese 5mila nel 2030 da circa 3mila ad oggi). È previsto che la domanda di infrastrutture digitali sia guidata da esigenze di densificazione, rese necessarie dal consumo di dati e dalle esigenze di copertura del 5G, oltre che dalla necessità di completare la copertura di direttrici stradali, autostradali e ferroviarie. Nel medio termine, si prevede inoltre la crescita delle small cells, a complemento dei macro-siti e delle coperture indoor DAS.
Direttrici di crescita
In coerenza con il modello di evoluzione di INWIT da tower company a digital infrastructure company, il piano industriale 2025-2030 si focalizza sulle seguenti direttrici di crescita:
- Towers Infra – Torri Rawland e Rooftop
- Smart Infra – DAS, IoT, Small Cells e Grandi Progetti Smart
- Real Estate Infra – Terreni e autoconsumo di energia rinnovabile
La direttrice relativa alle Towers punta alla conferma della leadership di INWIT come principale tower company italiana, attraverso il roll out di circa 1.500 nuovi siti entro il 2026 e complessivamente circa 3.500 entro il 2030. Driver del piano di roll out saranno i siti MSA con Tim e Fastweb+Vodafone e del piano Italia 5G – PNRR. A partire dal 2027, si prevede inoltre lo sviluppo di siti legati alle esigenze di densificazione, che si attende sarà resa necessaria dal crescente consumo di dati. A ciò si accompagnerà una rafforzata attenzione alla co-location, puntando ad aumentare ulteriormente l’attuale valore record di 2,3 ospiti per sito fino a 2,4 nel 2026 e 2,6 nel 2030, servendo clienti Mobili, FWA e IoT.
Sul fronte della Smart Infra, INWIT punta a consolidare la propria leadership nella realizzazione delle coperture dedicate per location indoor DAS, espandendo la sua base clienti sia in ambito pubblico che privato, con focus sui settori della grande distribuzione, dell’ospitalità, dell’industria, dei grandi progetti immobiliari e delle strutture sanitarie. Particolare attenzione viene dedicata dal piano ai grandi progetti di Smart City e Smart Transportation (in particolare in porti, aeroporti, stazioni, metropolitane, strade e autostrade) che trasformeranno le modalità di vita e di fruizione dei servizi nelle nostre città. In questo ambito, le torri di INWIT andranno sempre più ad integrarsi con le altre tecnologie quali Wi-Fi, IoT e fibra per abilitare servizi innovativi per lo smart parking, la sicurezza negli spazi pubblici tramite videocamere smart, il monitoraggio dei consumi (smart metering) e la gestione dei rifiuti (waste management). Il Piano Industriale si fonda sul recente positivo track record di INWIT in progetti come Fiera Milano, Roma 5G e la copertura di rilevanti linee metropolitane e stazioni ferroviarie.
Il Piano 2025-2030 prevede infine una maggiore focalizzazione sugli asset Real Estate di INWIT, secondo due principali filoni. È infatti previsto un importante piano di acquisto di terreni che, portando la proporzione dei terreni di proprietà oltre il 20% nel 2026 e oltre il 30% nel 2030, ridurrà in misura significativa i lease cost, supportando l’obiettivo di un EBITDAaL margin a circa il 78% nel 2030 dall’attuale 72%. Inoltre, INWIT lancia un nuovo progetto di produzione e autoconsumo diffuso di energia solare, facendo leva sul proprio portafoglio di torri e terreni e nell’ambito degli MSA con i propri clienti. Si tratta di un investimento di circa 100 milioni di euro nel periodo 2025-2027 con impatto previsto sull’EBITDAaL di oltre 10 milioni di euro a partire dal 2028.
Piano di investimenti
Il Piano Industriale 2025-2030 prevede un significativo piano di investimenti volto ad estendere il perimetro di asset infrastrutturali della società e cogliere le opportunità di crescita offerte dal mercato.
In particolare, si prevedono investimenti per circa 1,5 miliardi di euro nel periodo 2025-2030, di cui circa 600 milioni nel biennio 2025-2026.
Nell’orizzonte 2025-2030 gli investimenti saranno indirizzati in prevalenza a:
- realizzazione di nuove torri rawland e rooftop
- ulteriore sviluppo di smart infrastructure, DAS, IoT e, nel medio periodo, Small Cells
- incremento dell’attività di acquisto dei terreni
- avvio di un progetto di autoconsumo di energia solare localizzata presso siti di proprietà.
INWIT prevede di continuare ad investire con un modello di ritorni a lungo termine caratterizzati da elevata visibilità e conferma una policy di investimento che prevede in media un ritorno (IRR unlevered) a doppia cifra percentuale, in grado di sostenere un graduale aumento del ROCE (Return on Capital Employed) nel tempo, a partire dall’attuale 7,9%.