L'iniziativa

INWIT al Festival dello sviluppo sostenibile di Asvis

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Oscar Cicchetti, presidente di INWIT: 'Noi ospitiamo in media almeno due operatori per ogni torre: ciò comporta che l’infrastruttura sia dunque condivisa, in un'ottica di sostenibilità del territorio'.

Oscar Cicchetti, presidente di INWIT, è intervenuto durante l’evento inaugurale della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato da ASvis, durante il panel “Lo Stato e le Regioni per lo sviluppo sostenibile e il superamento delle disuguaglianze: dal Pnrr ai fondi europei per la coesione”  che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto.

“INWIT in qualità di mandataria dell’RTI con Vodafone e Tim, si è aggiudicata un bando del Piano Italia 5G del PNRR nelle aree in digital divide. Abbiamo quindi l’importante compito di realizzare le nostre infrastrutture mobili per lo sviluppo e la diffusione del 5G in oltre 1200 aree a fallimento di mercato del Paese entro giugno 2026”.

“INWIT fa infrastrutture particolari: torri di telecomunicazione, strutture che consentono una maggiore condivisione. Noi ospitiamo in media almeno due operatori per ogni torre: ciò comporta che l’infrastruttura sia dunque condivisa, consentendo così agli operatori di contenere il costo totale per realizzare le proprie reti e alle comunità, in un’ottica sostenibilità di consumare meno territorio”.

“È fondamentale che siano incluse nel PNRR misure finalizzate a snellire le procedure per la realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione. La sfida resta quella dei tempi dei permessi per costruire le infrastrutture digitali. Al momento, infatti, solo il 20% del tempo impiegato viene speso per la realizzazione, circa 60 giorni, mentre l’80% del tempo – 190 giorni per le autorizzazioni, 100 giorni per la per ricerca sito – è legato all’ottenimento dei permessi. Un’ultima urgenza è di rimuovere gli anacronistici limiti di emissione che ci sono in Italia, 100 volte inferiori a quelli europei. Così si potrebbero sviluppare al meglio le reti, riuscendo al contempo a consumare meno territorio”

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