Fibra pubblica, finanziata interamente dallo Stato, con lavori già terminati e collaudati, ma “spenta” in 600 Comuni, perché mancava l’interesse di un operatore per l’attivazione dei servizi di banda ultralarga. E con i cittadini e imprese che hanno assistito ai cantieri, senza poi poter godere dei vantaggi della rete ultraveloce. Sblocca questa situazione paradossale l’accordo siglato da Infratel e TIM. L’incumbent si impegna ad “accendere” tutte le infrastrutture di accesso della rete pubblica in fibra ottica realizzata da Infratel, con il modello diretto, in 8 Regioni (Abruzzo, Sardegna, Toscana, Puglia, Calabria, Lazio, Lombardia e Marche) in circa 600 Comuni, presenti nelle aree “a fallimento di mercato” non oggetto in passato di bandi.
Tim, quindi, ha deciso di utilizzare ed integrare le infrastrutture di rete in fibra ottica realizzate dalla società in-house del MiSE al fine di fornire i servizi ultrabroadband in tecnologia FTTC e FTTH a beneficio di oltre 1 milione di cittadini e imprese dei comuni interessati. L’accordo, si legge nella nota congiunta, non esclude ad altri operatori l’accesso alla rete pubblica, ma al tempo stesso fissa un cronoprogramma di attivazioni certo sulla base della disponibilità della fibra all’effettivo completamento dei lavori.
L’accordo consente di realizzare un programma di attività, da condividere con le Regioni ed i Comuni interessati dall’intervento, predisponendo una road map di attivazioni da parte di TIM conseguenti alla consegna della fibra ottica da parte di Infratel e contraddistinta da date certe riguardo l’attivazione dei servizi ai cittadini, alla pubblica amministrazione ed alle aziende di quei territori.
Porcari, in provincia di Lucca, è stato il primo esempio a livello nazionale dell’accordo fra Infratel e Tim. Entro settembre prossimo in questi 35 Comuni saranno disponibili per i clienti finali i servizi commerciali a banda ultralarga. L’obiettivo è raggiungere il target dei 600 nel 2020/2021. Sarebbe un risultato positivo per superare il digital divide nel nostro Paese, in coerenza con la strategia nazionale per la diffusione della banda ultralarga.
MiSE: soddisfazione per l’accordo. Cittadini e imprese potranno godere dei benefici di internet ultraveloce
L’accordo si basa su diritti d’uso quindicennali e si inserisce nell’ambito del “Contratto Quadro per la concessione dei diritti d’uso su fibra ottica e per la fornitura dei servizi accessori” siglato tra TIM e Infratel nel novembre del 2018.
“Il MiSE esprime soddisfazione per la firma di un accordo che permette l’attivazione dei servizi di banda ultralarga da parte di un operatore, laddove è stata posta la fibra pubblica finanziata interamente dallo Stato. Cittadini e imprese potranno godere dei benefici dell’alta velocità. L’intervento, che riguarda più di 1 milione di residenti nei 600 Comuni, risolve un’annosa situazione”, ha dichiarato Marco Bellezza, Consigliere giuridico per le comunicazioni e l’innovazione digitale del Ministro Luigi Di Maio.