Il green pass in Italia fa scuola. Con la stessa modalità tecnologica può nascere l’election pass: la digitalizzazione della tessera e delle liste elettorali per agevolare la partecipazione elettorale (consente di votare anche senza più recarsi al Comune di residenza) e per ridurre l’area dell’astensionismo, che è in forte ascesa nel nostro Paese, ma non solo. In Francia, per fare un confronto, nelle recenti elezioni presidenziali, l’astensione ha fatto segnare il livello più alto per un ballottaggio dal 1969, con il 28,01%.
Come vediamo dalle figure 1 e 2, in Italia per le politiche siamo passati dal 93,4% del 1976 al 72,9% delle elezioni del 2018, mentre per le europee la percentuale è scesa dal 86% del 1979 al 56% del 2009.
L’election pass è una delle sei proposte contenute nel Libro Bianco “Per la partecipazione dei cittadini: come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto“ avanzate dalla Commissione di esperti, coordinata da Franco Bassanini, ed istituita il 22 dicembre 2021 con decreto del ministro dei rapporti con il Parlamento con delega alle riforme istituzionali.
Intervistiamo il ministro Federico D’Incà per capire in che modo le 6 proposte potrebbero disinnescare le cause dell’astensionismo involontario (che dipende da difficoltà e impedimenti materiali a recarsi al seggio), garantendo, al tempo stesso, “libertà, personalità e segretezza del voto“, come prevede l’articolo 48 della Costituzione italiana.
Key4biz. La partecipazione al voto è in calo. Per ridurre l’astensionismo e agevolare il voto, quali proposte digitali sono contenute nella Relazione della Commissione di esperti da lei istituita?
Federico D’Incà. In Italia, la partecipazione al voto, un tempo altissima, è venuta progressivamente declinando ed è cresciuto il fenomeno dell’astensionismo. Il Libro Bianco analizza le cause del fenomeno e propone una serie di misure e strumenti utili per agevolare la partecipazione elettorale e per ridurre l’area dell’astensionismo. Sono proposte, tratte per la maggior parte dall’esperienza degli altri Stati democratici e, quindi, già sperimentate sul campo. Nell’ambito di queste proposte la digitalizzazione delle liste elettorali e l’election pass hanno un ruolo trainante per semplificare la vita ai cittadini e favorire la partecipazione, rafforzare la democrazia e la rappresentatività nelle istituzioni. L’altra novità riguarda il voto anticipato presidiato, una modalità di espressione che consente al cittadino di votare in qualsiasi parte del territorio nazionale nei giorni precedenti all’election day. Il voto avviene in apposite cabine elettorali collocate presso gli uffici postali (che hanno una diffusione capillare sul territorio) e, eventualmente, presso altri uffici pubblici come gli uffici comunali o circoscrizionali proprio attraverso il certificato elettorale digitale (election pass).
Key4biz. Perché, secondo lei, l’introduzione dell’election pass può favorire una maggiore partecipazione degli elettori?
Federico D’Incà. L’election pass è il certificato elettorale digitale che sostituirà la tessera elettorale cartacea, da realizzare utilizzando la tecnologia ampiamente sperimentata con il green pass. L’election pass potrà essere scaricato sul proprio smartphone o stampato e sarà verificato in tempo reale al seggio attraverso una apposita app: i cittadini non dovranno più preoccuparsi dello smarrimento della loro tessera elettorale, né di rinnovarla una volta esaurita. Inoltre, l’election pass potrebbe rendere facilmente praticabili nuove modalità di espressione del voto, in particolare il voto anticipato presidiato negli uffici postali o il voto presso un altro seggio nel giorno delle elezioni (all’interno della stessa circoscrizione/collegio).
Key4biz. Con queste nuove proposte emerse dalla Commissione, secondo lei, quale percentuale di astensionismo non volontario si potrebbe ridurre?
Federico D’Incà. L’astensionismo involontario, quello che dipende dalla difficoltà e dagli impedimenti materiali a recarsi al seggio, è molto ampio. Vediamo i numeri:
sono 4.2 milioni gli anziani over 65 che hanno difficoltà di mobilità (pari al 9 % degli elettori). Di questi, 2,8 milioni (pari al 6% degli elettori) hanno gravi difficoltà di movimento. Inoltre sono stimati in 4,9 milioni gli elettori che svolgono la propria attività lavorativa o frequentano corsi di studio scolastici o universitari in luoghi diversi dalla Provincia o Città metropolitana di residenza (pari al 10% degli elettori). Di questi, sono 1,9 milioni (pari al 4% degli elettori) coloro che per rientrare al luogo di residenza attraverso la rete stradale impiegherebbero oltre 4 ore (tra andata e ritorno).
Le misure proposte dal Libro Bianco potranno, quindi, semplificare e agevolare la partecipazione di oltre 9 milioni di cittadini, circa il 20% degli elettori, riducendo la percentuale di coloro che non partecipano al voto.
È stato stimato che alle elezioni europee gli astensionisti involontari, che hanno difficoltà e impedimenti a recarsi al seggio, sono stati circa il 16/18% degli elettori (alle elezioni europee l’astensione è stata del 45,5 % degli elettori. L’ obiettivo è quello eliminare difficoltà e impedimenti e di facilitare la partecipazione di questi elettori.
Key4biz. Quali i prossimi passi, chi valuterà tutte le proposte?
Federico D’Incà. Le proposte elaborate dalla Commissione sono all’attenzione del Parlamento e del Governo. Le presenterò a breve alle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato. Da Ministro per il Rapporti con il Parlamento, con delega alle riforme istituzionali, dedicherò il massimo impegno perché queste proposte diventino realtà. Sono in gioco l’attuazione dei princìpi costituzionali e il rafforzamento della nostra democrazia, che si fonda sulla partecipazione.
Per approfondire:
Leggi il Libro Bianco
Leggi il Libro Bianco “Per la partecipazione dei cittadini: come ridurre l’astensionismo e agevolare il voto”
I membri della Commissione, che hanno lavorato a titolo gratuito, sono: Franco Bassanini, professore e costituzionalista che ha coordinato i lavori, Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’ISTAT, Alessandra Ferrara ricercatrice dell’Istat, Leonardo Morlino, professore di Scienza della politica, Paolo Feltrin, politologo ed esperto in materia elettorale, Cristina De Cesare, consigliera della Camera dei Deputati, Adriana Apostoli ed Elisabetta Lamarque, professoresse di diritto costituzionale, Antonio Floridia, già presidente della Società Italiana di Studi Elettorali, Fabrizio Orano prefetto, direttore del Ministero dell’Interno, Paolo Donzelli, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri presso il Dipartimento per la trasformazione digitale. Ad essi si sono aggiunti alcuni componenti del Gabinetto del Ministro e del Dipartimento per le riforme istituzionali della Presidenza del Consiglio dei ministri.