L’internet delle cose cresce e lo sta facendo rapidamente in tutto il mondo, trainata dagli ottimi risultati dell’industria manifatturiera, dai progetti smart city, dei settori trasporti ed energia. I nuovi dati della Worldwide Semiannual Internet of Things Spending Guide di IDC registrano su base annua una crescita della spesa su scala globale del 16,7%.
Se l’anno in corso si chiuderà con un mercato dal valore di 800 miliardi di dollari, per il 2021 la spesa è attesa quasi raddoppiare a 1.400 miliardi di dollari, soprattutto per gli investimenti in hardware, software, servizi innovativi, connettività e nuove soluzioni di gestione dei processi e per l’efficienza energetica.
Nel dettaglio, i segmenti su cui organizzazioni ed imprese concentreranno le maggiori risorse finanziarie sono: manifattura/industria 4.0 (105 miliardi di dollari), smart grid (56 miliardi di dollari), sistema di monitoraggio informatizzato delle merci (50 miliardi di dollari), gestione degli asset aziendali (45 miliardi di dollari), smart buildings (40 miliardi di dollari).
Guardando in prospettiva, al 2021, si evidenzia il balzo in avanti della spesa in tecnologie smart city e smart home, con una crescita di quasi il 20%, ma altrettanto significative sono le voci infrastrutture aeroportuali (33%), mobilità elettrica/infrastrutture di ricarica (21,1%), marketing digitale in-store (20%).
Sempre lo scorso anno, l’industria ha investito 183 miliardi di dollari in soluzioni IoT, i trasporti 85 miliardi, le utilities 66 miliardi, l’edilizia smart 86 miliardi, mentre a livello consumer IoT sono stati spesi 62 miliardi di dollari.
A dominare la scena dell’Internet delle cose saranno comunque i servizi e i software (horizontal software 29% della spesa, analytic software 20,5%). Rilevante anche il segmento cybersecurity, con investimenti hardware che al 2021 cresceranno con un tasso composto annuo del 15% e quelli software del 17%.