Si è chiuso a fine 2014 il progetto “BUTLER”, iniziativa triennale finanziata dall’Unione europea con quasi 10 milioni di euro, per lo studio dell’internet delle cose (IoT) e lo sviluppo di un modello Ue che faciliti l’accesso di imprese e startup al mercato dei servizi.
IoT è il termine comunemente usato per descrivere la rete di oggetti fisici e dispositivi connessi in rete, in grado di interconnettersi con internet e raccogliere dati (big data) che poi saranno accuratamente elaborati in informazioni e quindi trasformati in servizi (app) al pubblico.
La piattaforma ‘BUTLER’ è nata proprio per sostenere le nuove soluzioni IoT che hanno le potenzialità per raggiungere il mercato in un periodo di tempo significativamente breve. Da questa esperienza, è stato lanciato inoltre un portale web col fine di creare un punto di incontro per le tecnologie applicative IoT e per assicurare la crescita, la cooperazione e il coordinamento dei soggetti interessati.
La piattaforma ‘aperta’ ha già favorito la creazione di nuove sinergie tra i membri del consorzio (a cui hanno aderito per il nostro Paese Telecom Italia e Istituto Superiore Mario Boella) e ha aiutato i fornitori di dispositivi a trovare soluzioni ‘attuabili’ per portare le innovazioni sul mercato dei servizi dedicati, tra gli altri, a shopping, parking, office, salute e trasporti.
Alcune delle tecnologie sviluppate per mezzo della piattaforma sono in fase di collaudo sul campo. Per fare un esempio, nella città spagnola di Santander si sta sperimentando il lancio dell’app “Shoppping intelligente” per il nascente mercato dell’app economy.
Il progetto europeo ha infine stabilito delle linee guida finalizzate a definire un quadro completo delle tecnologie attente alla privacy e orientate all’utente, nonché un modello per l’impatto socioeconomico delle soluzioni IoT con prospettive di utilizzo su larga scala.