L’internet delle cose si sta affermando in tutto il mondo, solo nel 2015 il mercato relativo crescerà del 20%, soprattutto nei settori del manifatturiero e del digital signage (comunicazione di prossimità, cartellonistica digitale, videoposter).
Soluzioni tecnologiche in rapida espansione in decine di mercati verticali, dalla smart city ai trasporti, dalla sanità allo sport, dall’egovernment all’abbigliamento, dalla casa connessa al marketing, dai veicoli a guida automatica al monitoraggio dell’inquinamento, dall’agricoltura all’ecommerce.
Le città del futuro sono già oggi concepite proprio a partire dalla “digital transformation” (apps + dati), fenomeno caratterizzato dalla diffusione di tecnologie M2M (che per la prima volta raggiungeranno alla fine del 2015 un volume di dati generato pari a quello dell’uomo), dallo sviluppo del software (entro dieci anni le auto in circolazione saranno costituite per il 50% da hardware e il 50% da software), dall’utilizzo di nuove soluzioni smart mobility, smart energy, ehealth, smart government.
Secondo il nuovo studio IDC, l’internet delle cose applicata all’industria della manifattura a livello mondiale varrà 98,9 miliardi di dollari nel 2018 (nel 2013 valeva 42,2 miliardi di dollari), con un tasso di crescita atteso del 18,6%, mentre nel settore digital signage sfiorerà i 28 miliardi di dollari (6 miliardi nel 2013) per un tasso di crescita del 35,7%.
Anche il mercato delle soluzioni tecnologiche per i veicoli connessi in rete e a guida automatica registrerà un utilizzo massiccio di piattaforme IoT, con un incremento del 35% già a fine anno. I settori ‘verticali’ di applicazioni IoT esaminati da IDC sono in totale 21.