La diffusione di tecnologie abilitanti l’economia digitale e la trasformazione digitale del mondo imprenditoriale è in corso, ma troppo lenta nel nostro Paese. Considerando che il cuore del nostro tessuto economico è nelle piccole e medie imprese e nei territori, sembra che di lavoro da fare ce ne sia ancora molto.
Il 35% delle piccole imprese italiane non è in grado di sviluppare progetti che prevedano l’introduzione di tecnologie per l’Internet delle cose e non ne prevede lo sviluppo. Un altro 20% ancora non ha avuto a che fare con soluzioni di questo tipo, ma potrebbe valutarne presto l’adozione.
Quindi, un buon 55% delle nostre piccole aziende è tutt’ora tagliato fuori dalla trasformazione digitale.
Un 45%, invece, si dice favorevole all’innovazione tecnologica e ha già promosso progetti IoT o lo farà entro la fine del 2017.
I dati sono anche peggiori per le imprese di media grandezza, secondo un’indagine di Statista per il 2016, con un 38% completamente indifferente al progresso tecnologico, un 29% ancora poco incline ma potenzialmente interessato e, infine, un 33% che ha già integrato soluzioni IoT e lo farà ulteriormente per il 2017/2018.
Anche qui addirittura il 67% delle imprese ancora non è sostanzialmente pronto all’utilizzo di queste nuove tecnologie abilitanti la trasformazione digitale.
Meglio sicuramente il dato sulle aziende di grandi dimensioni, le industrie di questo Paese, che per il 49% ha già avviato progetti dell’Internet of Things.
Il 30% è sul procinto di farlo (ma di fatto ancora non lo è), mentre solo il 21% non ha ancora integrato nessuna soluzione IoT al suo interno.
Diciamo che in questo caso almeno il numero di IoT company italiane è consistente, fermo restando che il 51% di grandi imprese nazionali che non hanno sviluppato progetti Iot o che “forse” lo faranno è sempre un dato poco confortante.
Se il Piano nazionale per l’impresa 4.0 può aver favorito il processo di trasformazione digitale tra le grandi organizzazioni, questo non è del tutto vero per le altre.
Tra gli elementi che al momento non favoriscono l’adozione di tali tecnologie da parte delle piccole e medie imprese abbiamo sicuramente il problema del costo, quindi le scarse competenze, la sfiducia verso l’innovazione tecnologica digitale, il timore degli attacchi informatici e del cyber crimine.
La questione della cultura d’impresa digitale e delle competenze ICT nel mondo del lavoro comincia ad essere centrale in questo discorso. Stando ai dati Istat, la percentuale di lavoratori con adeguate competenze digitali è molto più basso del dato medio europeo: 23% contro il 32%.
In un recente Report del World Economico Forum, l’Italia è al 35° posto (su 130) per quanto riguarda le competenze digitali dei lavoratori