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Internet of things, 9 miliardi di oggetti connessi nel 2018

Internet delle cose

Internet of things

La diffusione degli oggetti connessi raggiungerà quella di smartphone, tablet, tv, wearable e pc messi insieme. Lo prevede un report di Businessinsider.com, secondo cui  il numero di oggetti connessi alle rete – dai frigoriferi ai termostati passando per i garage di casa e l’auto connessa – raggiungerà quota 9 miliardi nel 2018, a fronte di 1,9 miliardi di oggi.

Il giro d’affari legato all’Internet of things genererà trilioni di dollari, secondo il report, e riguarderà tutti gli aspetti della vita quotidiana dei consumatori. Già oggi gli elettrodomestici di casa sono predisposti per la connessione a Internet, per non parlare dei sistemi di illuminazione e del riscaldamento di casa. Per non parlare del mercato delle auto connesse, che porta con sé una serie di prodotti per il controllo a distanza del veicolo già adottati nel settore assicurativo per il tele-monitoraggio dei veicoli, che consentono ai proprietari di pagare la polizza soltanto in relazione al reale chilometraggio.

Secondo il report, fra i business che trarranno i maggiori vantaggi dall’esplosione  dello Iot ci sono l’advertising e il marketing connesso, che grazie ad esempio a cartelloni pubblicitari in Rete, potranno raggiungere una audience sempre più profilata e localizzata in mobilità. Le fabbriche e gli stabilimenti intelligenti, i sistemi a supporto del telelavoro.

C’è poi tutto il business legato ai sistemi di gestione del traffico veicolare. Secondo stime di Machina Research in un documento preparato per la Gsma, si prevede un giro d’affari di 100 miliardi di dollari entri il 2020 derivante da applicazioni come ritiro automatico dei pedaggi stradali e gestione delle contravvenzioni. Un altro settore collaterale sarà quello dei sistemi per la gestione dei parcheggi intelligenti (smart parking) dal quale si prevedono ricavi per 30 miliardi di dollari.

Un altro settore di applicazione dello Iot è la gestione intelligente dei rifiuti solidi urbani. Un esperimento condotto a Cincinnati sui rifiuti residenziali evidenzia che con il metodo del “paga quando butti” il volume dei rifiuti riciclati è cresciuto del 49% e che la quantità di spazzatura è diminuita del 17%. Il progetto è stato realizzato con sistemi intelligenti di monitoraggio dei rifiuti, in grado di registrare e sanzionare la produzione di spazzatura in eccesso.

Smart grid elettriche, in grado di adattare la produzione energetica durante i picchi di domanda, potranno garantire risparmi complessivi compresi fra 200 e 500 miliardi di dollari nel 2025, secondo stime di McKinsey Global Institute.

Sistemi intelligenti di distribuzione idrica promettono grossi risparmi. Esperimenti condotti a Doha e San Paolo sui sistemi idrici, con il posizionamento di sensori di controllo sulle tubature dell’acqua, hanno ridotto del 40%-50% le perdite della rete idrica delle due metropoli.

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