L’ecosistema digitale globale sta usando l’Internet of Things per espandersi ulteriormente e per evolversi in modelli inediti. Leggendo quanto contenuto nella seconda edizione di “Connected living 2025. The Mobile Experience”, condotta in Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania e Brasile, quasi il 50% dei consumatori vede nello smartphone una chiave per accedere ad una moltitudine di servizi, con una crescente attenzione al trattamento dei dati personali e ai documenti d’identità degli utenti.
Un’Internet delle cose chiave per ogni processo e servizio, dalla sfera personale e quella pubblica e lavorativa insomma. Come si evince dal crescente numero di lanci, investimenti e alleanze, la crescita del mercato IoT accelererà nel 2017 anche grazie alla rapida commercializzazione della banda stretta per Internet delle cose (NB-IoT, narrowband IoT).
Quest’ultima è una tecnologia di comunicazione cellulare che utilizza una gamma di frequenze dedicate e che offre una rete a bassa potenza e ampio raggio (LPWAN, low-power wide-area network). Ad essa vanno aggiunte altre tecnologie avanzate, applicabili soprattutto nei settori dei servizi finanziari ed energetici, su cui si stanno concentrando investitori e ricercatori: l’apprendimento automatico e le blockchain.
Ma in particolare ce n’è una di applicazione che risulta particolarmente rilevante: l’informatica predittiva. Ad annunciare questa nuova frontiera IoT è stato Yiru Zhong, analista Frost & Sullivan per la Trasformazione Digitale: “Le applicazioni di Internet delle cose inseriscono il consumatore in un sistema integrato più ampio, rispecchiando una società realmente intelligente”.
“I finanziamenti significativi registrati negli ultimi 18 mesi suggeriscono che il mercato di Internet delle cose sia destinato a un ulteriore cambiamento. La prossima evoluzione porterà dall’utilizzo dei dati per reagire agli eventi all’utilizzo di strumenti senzienti e cognizione, o informatica predittiva. Pertanto, Internet delle cose 2.0 alla lunga renderà possibile eventi di auto-guarigione in un sistema connesso”.
In Europa le connessioni IoT sono destinate a superare quota 9 miliardi entro il 2021 e i finanziamenti di venture dedicati per lo sviluppo di tali tecnologie contribuiranno a creare un ecosistema favorevole alla crescita di startup innovative nella regione.
Su questi e altri temi si focalizza la nuova ricerca del programma Connected Industries Growth Partnership Service di Frost & Sullivan, “European Internet of Things Market Outlook, 2017”, che riassume il panorama IoT nel 2016, in termini di diffusione, applicazioni e operatori chiave del mercato, e che propone i principali trend per l’anno in corso.
Tra questi Frost & Sullivan individua: il lancio sul mercato di piattaforme per la connettività nuove o rinnovate (Platform Play), disporre di opzioni di connettività a bassa potenza più numerose e più concrete per testare e implementare nuove applicazioni (LPWAN), convergenza dei rivenditori del settore, potenziare la cyber sicurezza dell’Internet delle cose e per concludere offrire un maggior numero di dimostrazioni di concetto (PoC) e programmi di sconti o sovvenzioni, per incoraggiare i consumatori a scoprire, sperimentare e provare le applicazioni IoT connesse.