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Internet delle Emozioni, cos’è e come funziona

Immaginate di comunicare a distanza con una persona, di percepirne fisicamente le emozioni, i sentimenti, come se fosse davanti a voi; di avvertirne la sintonia, l’eccitazione, il turbamento, come se fosse in presenza.

Impossibile? Avreste mai immaginato, prima del 2007, di poter sfiorare con un dito lo schermo di uno smartphone creando una sorta di simbiosi tra il vostro tocco e le applicazioni del dispositivo? Beh, è successo. E’ successo quando la tecnologia ha reso disponibili touch screen affidabili.

Stato emotivo presto sondabile

Presto, prima di quanto ve lo aspettiate, la tecnologia permetterà di estrarre facilmente dal corpo del vostro interlocutore informazioni a riguardo del suo stato emotivo, trasformarle in contenuto digitale, trasmetterle a distanza e riprodurle sul vostro corpo. Noi la chiamiamo Internet delle Emozioni.

Il 16 e 17 aprile, a Roma, nell’ambito dell’evento 5G&Co organizzato dal CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni), va in scena una visione del futuro delle comunicazioni a distanza tra persone.

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Dalla prima alla quinta generazione (5G) delle comunicazioni mobili, in cinquanta anni abbiamo limitato la capacità di interazione tra persone a distanza a solo due sensi: l’udito dal principio, la vista successivamente (con le videochiamate).

Trasmissione di informazioni tattili allo studio da anni

Da anni la ricerca scientifica ha affrontato il problema della trasmissione di informazioni tattili; un utente che indossa un guanto dotato di opportuni attuatori può ricevere dati che conferiscono la percezione di contatto (da parte di un braccio robotico, ad esempio) con un oggetto remoto. La chiamano Internet dei sensi. Essa richiede reti ad alta velocità, ma soprattutto caratterizzate da latenze (tempi di reazione) molto brevi. Le applicazioni spaziano dalla chirurgia a distanza, a quelle in campo artistico. Benché di grande importanza, difficilmente possono attrarre enormi investimenti.

Come si trasforma una emozione in un flusso di dati?

Invece, crediamo che l’Internet delle Emozioni possa rappresentare una frontiera tecnologica che, oltre ad avere mille risvolti applicativi, si presta ad una fruizione di massa. Ma come può funzionare? Soprattutto, come si misura una emozione, perché possa esser trasformata in un flusso digitale? Cosa è una emozione, dal punto di vista fisico?

Il corpo umano emette onde elettriche ed elettromagnetiche

Il corpo umano emette onde elettriche ed elettromagnetiche. Il cervello produce continuamento onde cerebrali, a frequenze di poche decine di Hz. Esse rappresentano in qualche modo lo stato psichico della persona che le emette. Concentrazione, trance, attenzione. E’ noto che se due persone, in presenza, condividono tale stato, ad esempio concentrandosi insieme su un problema o godendo insieme di una emozione, tali onde cerebrali si sintonizzano, in frequenza e fase. Recenti pubblicazioni scientifiche, analizzando misure realizzate mediante tecniche elettroencefalografiche, hanno dimostrato, ad esempio, come i fruitori di uno spettacolo artistico si sintonizzano tra loro e con gli artisti sul palcoscenico tanto più, quanto più è l’apprezzamento della performance, l’emozione provata.

Il corpo emette energia nella banda dell’infrarosso

Non basta. Il corpo umano emette anche energia nella banda dell’infrarosso. Essa si disperde nell’ambiente producendo un segnale che può esser misurato mediante tecniche spettrometriche, a pochi metri di distanza. Anche in questo caso, la condivisione di una emozione tra persone in prossimità porta questi segnali a sincronizzarsi.

Il ruolo dei wearable

Insomma, vivere una emozione insieme, in presenza, significa sincronizzare le emissioni elettriche ed elettromagnetiche dei corpi. Senza questa interazione fisica, una emozione non può esser davvero condivisa. Quindi, l’idea è che, mediante dispositivi indossabili, si possano misurare tali emissioni, codificarne il contenuto informativo, trasferirlo a distanza e riprodurlo. Se la trasmissione è ad elevata velocità, con bassa latenza e bidirezionale, si può immaginare che si possa condividere fisicamente una emozione anche remotamente.

Per ora è un’idea

E’ solo ed ancora una idea. Una visione del futuro delle comunicazioni radio mobili dopo il 5G. Ne parleranno a Roma, al 5G&Co, il Prof. Carlo Ventura dell’Università di Bologna, esperto di fama internazionale, ordinario di biologia molecolare, e il Dr. Tong Wen, CTO di Huawei. La sessione sarà moderata dal sottoscritto, ideatore del concetto dell’Internet delle Emozioni. Vi aspettiamo il 16 aprile, al mattino, ed il 17 aprile, al pomeriggio, per parlarne insieme.

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