Il mercato delle piattaforme per l’Internet of Things (IoT) raggiungerà nel 2020 un valore di circa 1,16 miliardi di dollari. Con un tasso di crescita annuale (Carg) del 35%, le applicazioni business-to-business saranno le più quotate sul mercato.
Più veloce invece il mercato dei servizi IoT, che Markets and Markets vede passare dai 57 miliardi di dollari del 2016 ai potenziali 158 miliardi del 2021, con un tasso di crescita annuo pari al 22,6%.
Quest’anno, secondo dati Verizon, sono più di 8,4 miliardi i dispostivi elettronici attivi e interconnessi in rete, con una crescita sull’anno passato del 31%. Tra le aree più interessate da questa corsa all’innovazione con l’Internet delle cose, c’è proprio il settore finanziario e anche quello delle assicurazioni.
L’ultimo report di KPMG sull’argomento “The Pulse of Fintech Q2 2017”, ricorda un articolo di Borsa Italiana, stima che tra aprile e giugno di quest’anno gli investimenti globali nel settore siano più che raddoppiati rispetto al trimestre precedente superando gli 8,4 miliardi di dollari.
Le stesse assicurazioni stanno investendo sempre più in tecnologie abilitanti, si legge in uno studio Fast Market Research di qualche mese fa, con un mercato insurtech che cresce dell’11% l’anno (Carg).
Tra le tecnologie che stanno trasformando profondamente il settore della finanza, ci sono i pagamenti mobili, l’intelligenza artificiale, i robot e il cloud, la blockchain e l’internet of Things.
“La rapida crescita di nuove startup tecnologiche spinge le società finanziarie tradizionali ad aggiornare le proprie tecnologie per restare competitive. I vantaggi interessanti di Internet delle cose, quali la soluzione più rapida dei reclami, l’efficace sottoscrizione e la migliore efficienza interna stanno attirando investitori da tutto lo spettro”, ha dichiarato Jean-Noël Georges, Global Program Director del gruppo Digital Transformation di Frost & Sullivan.
“L’Internet delle cose troverà una maggiore accettazione nelle società di servizi finanziari nel momento in cui gli operatori collaboreranno con i fornitori tecnologici lungo tutta la catena del valore”, ha precisato Georges.
“Ciò consentirà di condurre test estesi e più approfonditi sull’impatto delle tecnologie IoT e darà slancio ai casi d’uso rilevanti. Inoltre, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico saranno complementari all’implementazione di Internet delle cose nelle banche, offrendo trasparenza e approfondimenti chiave sui dati in tempo reale”.
Un giorno non molto lontano, le banche ridurranno il numero delle filiali fisiche e aumenteranno il numero delle filiali digitali, creando più opportunità per implementazioni IoT.
Cybersecurity
Le società di servizi finanziari si stanno progressivamente avvicinando a Internet delle cose, ma hanno ancora dei dubbi relativi all’immissione di dati sensibili in reti con innumerevoli punti di accesso.
Una violazione della sicurezza può compromettere i dati critici dei clienti come indirizzi, dettagli delle carte e informazioni personali, causando una perdita di valore di marca per l’organizzazione finanziaria.
I fornitori di servizi che possono offrire un’infrastruttura protetta per smartphone, dispositivi indossabili e dispositivi diagnostici a bordo connessi in rete hanno maggiore probabilità di avere successo in questo mercato in continua evoluzione.
Inoltre, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GPRD) costringerà gli istituti finanziari a rafforzare la protezione dei dati dei cittadini europei per essere conformi alla nuova normativa entro maggio 2018.