“Non si può che accogliere con interesse l’iniziativa della Commissione per i diritti e i doveri in Internet costituita presso la Camera dei deputati. Auspico, ad ogni modo, che la Commissione valuti, anche grazie alla prossima consultazione pubblica, l’impatto che alcune delle disposizioni contenute nel testo potrebbero avere sullo sviluppo dell’ecosistema digitale e per il godimento da parte dei cittadini italiani ed europei, dei medesimi diritti a disposizione dei cittadini extra-europei”. Lo dichiara in una nota il Prof. Alberto Gambino, presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet e direttore scientifico di Diritto, Mercato e Tecnologia, in riferimento alla bozza di “Dichiarazione dei diritti in Internet” diffusa oggi sul sito Camera.it.
“Alcuni dei diritti enunciati sono già stati acquisiti, mentre su altri occorre scongiurare che si rivelino affermazioni generiche o tautologiche, se non insidiose dal punto di vista della lesione di diritti fondamentali o degli effetti pratici: mi riferisco, ad esempio, a quelle in tema di consenso e di trattamenti automatizzati di dati personali”.
“Tra gli altri, un punto sul quale occorrerà lavorare – conclude Gambino – è quello sul diritto all’oblio. A leggere il testo si sente l’eco di quanto stabilito nel maggio scorso dalla ormai celebre sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con una serie di principi che non hanno tuttavia riscontrato in questi mesi di dibattito un accoglimento pacifico da parte dei commentatori. Sono tutte riflessioni che non intaccano i meriti dell’iniziativa, la quale, tuttavia, non potrà che giovarsi della consultazione pubblica prevista a breve“.