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‘Internet bill of right’. Una carta dei diritti della Rete tra le iniziative del semestre italiano di presidenza Ue

di Erica Vaccaro |

Il presidente della Camera Laura Boldrini ha promosso una Commissione per un ‘internet bill of right’. L’Italia non è nuova a questo tipo di iniziative: la proposta del nostro Governo era arrivata già nel primo IGF di Atene, nel 2006.

Una Commissione per un “internet bill of right”. In una notaapparsa ieri sul sito della Camera si apprende dell’iniziativa promossa dalla Presidente della Camera Laura Boldrini allo scopo di “elaborare principi e linee guida in tema di garanzie, diritti e doveri per l’uso di internet”. La notizia era stata anticipata durante un incontro svoltosi il 16 giugno alla Camera dal  titolo “verso una costituzione per internet?” e fa seguito ad una serie di iniziative promosse dalla Camera dei Deputati sul tema. L’esigenza quanto mai attuale di creare un quadro normativo di riferimento per la rete, prende spunto dall’approvazione del “Marco Civil da internet” in Brasile, una legge quadro sulla rete da molti definita una vera e propria costituzione per internet.

C’è da dire che l’Italia non è nuova a questo tipo di iniziative. Durante il primo Internet Governance Forum (Igf) svoltosi ad Atene nel 2006, proprio il Governo Italiano rappresentato dall’allora Sottosegretario alla PA e Innovazione Tecnologica Beatrice Magnolfi e dal gruppo di esperti coordinati da Stefano Rodotà,  si era fatto promotore di un internet bill of right. Da lì nacque una “Dynamic coalition on internet rights and principles” e nel 2007 durante l’Igf di Rio de Janeiro fu proprio l’incontro tra il Sottosegretario alle Comunicazioni italiano Luigi Vimercati e il Ministro della Cultura brasiliano Gilberto Gil che portò ad una dichiarazione congiunta tra Italia  e Brasile allo scopo di promuovere una carta dei diritti per la rete.

Successivamente il Governo brasiliano attraverso il Comitato di Gestione di Internet ha approvato i “Principi per la Governance e l’Uso di Internet in Brasile”, recependo il contenuto della  dichiarazione congiunta italo-brasiliana. In Italia invece l’attività si è interrotta nel 2008 e anche il “codice Azuni“, progetto sul tema dell’internet governance, lanciato nel 2010 dal Ministro della Pubblica Amministrazione e innovazione Renato Brunetta, si concluse silenziosamente e senza alcun risultato. Adesso la Commissione sull’internet bill of right istituita da Laura Boldrini avrà il compito di restituire all’Italia un ruolo centrale  nel dibattito sull’internet governance.

Il processo segue le orme del Marco Civil brasiliano e prevede l’elaborazione di una serie di proposte che saranno sottoposte al vaglio dei cittadini mediante consultazioni pubbliche. L’Italia sfrutterà il suo semestre di presidenza del consiglio dell’UE per coinvolgere nel dibattito anche altri Stati. La roadmap prevede la diffusione dei primi risultati durante la riunione interparlamentare che si terrà alla Camera dei deputati il 13 e il 14 ottobre .

La commissione si compone di 10 deputati “attivi sui temi dell’innovazione tecnologica e dei diritti fondamentali”, e di 13 tra studiosi ed esperti: Davide Caparini (lega Nord), Paolo Coppola (Pd), consulente per l’agenda digitale del ministro Marianna Madia, Diego De Lorenzis (M5S),Pasquale Maietta (Fdi-An), Mario Marazziti (PI),Gennaro Migliore (Misto), Giovanni Paglia (Sel),Antonio Palmieri (FI-Pdl), Stefano Quintarelli(SCI) presidente dell’Agid, Paolo Tancredi (Ncd).

Tra gli esperti spicca il nome di Stefano Rodotàgiurista e politico, presidente dell’autorità per la protezione dei dati personali dal 1997 al 2005.

La prima riunione della commissione di studio si terrà a Montecitorio il prossimo 28 luglio e i lavori conclusivi saranno sottoposti alle commissioni permanenti della Camera.

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