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Interferenze tv: rottamazione delle frequenze al via. Ma si rischia il contenzioso

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Entro il 1° dicembre le tv locali potranno far domanda per le misure compensative previste per chi ‘rottama’ le frequenze interferenti, ma si rischia il contenzioso sugli indennizzi.

Riflettori puntanti sulla questione frequenze e su come risolvere i problemi delle interferenze con i Paesi confinanti.

Il Ministero dello Sviluppo economico avvia oggi il Piano per la ‘rottamazione’ delle frequenze interferenti, mettendo a disposizioni delle tv locali 50 milioni di euro. C’è però il rischio che si apra la via a diversi contenziosi tra imprese e MiSE.

Contenziosi in vista

 

“Da oggi parte concretamente il percorso di riforma dell’emittenza locale. Non solo iniziamo a risolvere il problema delle interferenze con i Paesi confinanti per riportare l’Italia nella legittimità internazionale, ma siamo in grado di dare più certezze alla tv locali che intendono investire e crescere”, ha commentato oggi il Sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, annunciando la pubblicazione, sul sito del Mise, delle procedure per le domande che da oggi le emittenti televisive locali potranno avanzare per le misure compensative previste per chi deciderà di liberare volontariamente le frequenze interferenti.

Le risorse a disposizione sono 50.826.000 euro.

Nelle prossime settimane seguirà la pubblicazione dei bandi per le graduatorie degli operatori di rete e dei fornitori di contenuti.

Giacomelli ha anche ringraziato l’Agcom che, ha sottolineato, “nell’ultimo consiglio ha dato la possibilità al Ministero di utilizzare maggiori risorse consentendo quindi di aumentare la capacità trasmissiva a disposizione delle emittenti locali”.

Venerdì inoltre sul sito del MiSE è stata pubblicata la determina direttoriale con cui vengono definite le procedure per la presentazione delle domande volte ad ottenere le misure economiche di natura compensativa per il rilascio volontario delle frequenze interferenti con i Paesi esteri confinanti, secondo quanto stabilito dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico e del Ministero dell’Economia del 17 aprile scorso.

In linea anche con la Delibera Agcom 480/14/CONS che modifica il piano nazionale di assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva in tecnica digitale DVB-T.

Le domande dovranno pervenire al Ministero dello Sviluppo economico entro e non oltre martedì 1° dicembre 2015.

La determina stabilisce che la compilazione delle domande deve avvenire, a pena di esclusione, seguendo la procedura online prevista dal sito www.rilasciofrequenze.it.

 

Il nodo degli indennizzi

Il nodo però è un altro e potrebbe aprire la strada a un ampio contenzioso tra imprese e Ministero.

Più precisamente, dal 27 ottobre è disponibile sul sito del MiSE il decreto direttoriale del 1° ottobre 2015 con cui viene determinato il riparto degli indennizzi e delle misure compensative alle tv locali per la liberazione della banda 800 MHz.

Aeranti Corallo spiega che “nel provvedimento si evidenzia che a seguito di pronunce della Magistratura, revisione di graduatorie regionali e revisione delle graduatorie in autotutela, i soggetti aventi titolo all’erogazione delle misure compensative e degli indennizzi sono aumentati, il che ha portato alla rideterminazione complessiva degli importi. Per tale ragione, alcuni soggetti dovranno restituire una parte delle somme precedentemente riscosse”.

Secondo Aeranti Corallo, “tale situazione genererà sicuramente un ampio contenzioso tra le imprese e il Ministero, in quanto molti soggetti hanno dovuto rinunciare alle cause pendenti e oggi si vedono preclusa la possibilità di coltivare le stesse”.

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