Netto incremento dei casi di interferenze Lte ai danni del digitale terrestre Tv, che negli ultimi tempi è sempre più disturbato a causa del progressivo aumento del traffico 4G di smartphone e tablet in circolazione. Il fenomeno era prevedibile: il rischio interferenze cresce di pari passo con l’aumento del traffico 4G.
Per farsi un’idea, basti pensare che nel 2015 le segnalazioni di disturbo del segnale del digitale terrestre al call center Help Interferenze della Fondazione Ugo Bordoni (FUB) è passato da 100 al mese a gennaio a più di 300 al mese a settembre, ottobre, novembre e dicembre.
Interferenze Lte-Tv: problema noto
Un problema, quello delle potenziali interferenze dell’Lte al segnale di ricezione del digitale terrestre, noto da tempo e gestito da Help Interferenze, un apposito servizio di call center della Fondazione Ugo Bordoni, che previa segnalazione sul suo sito dell’antenna disturbata da parte di singoli cittadini e condomini, coordina l’intervento di antennisti convenzionati, che gratuitamente arrivano a domicilio per rimettere le cose a posto grazie ad un apposito filtro anti interferenze.
Help Interferenze
Help Interferenze è attivo dal primo gennaio 2013, data in cui gli operatori hanno preso in carico le frequenze 800 Mhz (canali 61-69) limitrofe a quelle del digitale terrestre, accendendo poi progressivamente il segnale Lte che viene ‘sparato’ dalle stazioni radio base tlc, fonti potenziali di disturbo al segnale tv del digitale (ma non del satellite).
Se nei primi tempi del passaggio dei canali 61-69 alle telco le interferenze ascrivibili all’Lte erano relativamente poche perché il traffico 4G era ancora esiguo, da qualche tempo il problema è sensibilmente aumentato, e con esso le segnalazioni da parte dei cittadini.
Un fenomeno dovuto appunto alla crescita del traffico 4G, che viaggia nell’etere e disturba il digitale terrestre della Tv e che peraltro è destinato a peggiorare di pari passo con la crescente diffusione di smartphone e tablet.
In totale, dalla sua attivazione il call center della FUB ha ricevuto 5223 segnalazioni e ha organizzato 2223 interventi (gratuiti per i cittadini) finanziati con un fondo comune delle telco (Telecom Italia, Vodafone e Wind) che detengono le frequenze sugli 800 Mhz che provocano il disturbo.
Come risolvere il problema
Il problema, però, va monitorato da vicino perché troppo spesso i cittadini si rivolgono ad antennisti privati e pagano di tasca propria per l’acquisto e l’installazione del filtro necessario ad eliminare il disturbo causato dall’Lte. Il prezzo dei filtri può variare da un minimo di circa 30 euro a un massimo di 120 euro. Va per questo ricordato che i cittadini, in regola con il pagamento del canone Rai, hanno diritto ad un filtro anti interferenze gratuito in caso di interferenze Lte: è necessario però rivolgersi alla FUB per gli accertamenti del caso al Numero Verde 800 126 126 e verificare se la propria zona di residenza è tra quelle soggette alle interferenze LTE.
Il sito online
Oppure si può visitare il sito dedicato www.helpinterferenze.it e inserire il cap di residenza nell’apposita stringa, per verificare se rientra fra quelle disturbate dall’Lte. Infine, si può anche l’Adiconsum con cui la FUB ha siglato un accordo di collaborazione anti interferenze.
L’interferenza si può manifestare anche all’improvviso in tre modi diversi: totale mancanza di visione e accecamento di tutti canali terrestri; visione parziale, per cui si vedono soltanto alcuni canali; visione disturbata con conseguente squadrettamento dell’immagine e difetti nell’audio.