Il 4G continua a creare interferenze ai canali televisivi. La denuncia arriva questa volta dagli Stati Uniti ma si tratta di un problema sempre più diffuso su scala globale a causa dell’esplosione del traffico dati. Non a caso anche in Italia si sta registrando un netto incremento delle segnalazioni di disturbo del segnale televisivo al call center Help Interferenze della Fondazione Ugo Bordoni (FUB). Nel 2015 le telefonate sono passate da 100 al mese a gennaio a più di 300 al mese a settembre, ottobre, novembre e dicembre.
Negli Stati Uniti la Federal Communications Commission (FCC) è accusata di non fare abbastanza per evitare che il segnale della banda larga mobile interferisca con le trasmissioni televisive.
Il tutto mentre le emittenti tv si preparano a mettere all’asta, che si terrà entro marzo, alcune frequenze che potranno essere usate dalle reti mobili per ampliare la copertura della banda larga.
L’Autorità ha pubblicato un piano per evitare le interferenze tra le emittenti televisive che cederanno le loro porzioni della banda 600 Mhz e le reti mobili che alla fine useranno questo spettro.
Il piano prevede interventi sulle antenne di telefonia che sono situate nei pressi delle stazioni che trasmettono il segnale televisivo in modo che le reti mobili non disturbino il segnale dopo la cessione della porzione della banda 600 Mhz.
Le nuove disposizioni avranno lo scopo di facilitare la transizione delle emittenti televisive verso una porzione di spettro più piccola.
La cosa ha però già determinato la discesa in campo dell’Associazione Nazionale dei Broadcaster che teme il rischio di gravi problemi di interferenze in varie parti del Paese.
Ma la liberazione di parte della banda 600 Mhz è la chiave dell’asta che la FCC lancerà nei prossimi mesi e che secondo le previsioni permetterà allo Stato di incassare miliardi di dollari.
Il piano della FCC mira ad annullare il rischio di interferenze, riducendo al minimo l’eventuale perdite di copertura per quelle stazioni che dovranno spostarsi su una porzione più piccola di spettro.
Ma dentro l’Autorità non sono tutti d’accordo. Il Commissario Ajit Pai è del parere che non è stato fatto abbastanza per evitare le interferenze che potrebbero riguardare tutte quelle emittenti tv e reti mobili che andranno ad operare una accanto all’altra.
Secondo Pai, inoltre, il piano post-asta piazza troppe stazioni televisive nella porzione della banda riservata al wireless.