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Intelligenza Artificiale, Key4biz pubblica il testo del disegno di legge bollinato. Ecco tutte le novità 

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Soltanto per la Farnesina uno stanziamento di 300mila euro l’anno per sperimentare progetti di AI. Tutte le altre misure sono a “invarianza finanziaria”.

Il disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale procede nel suo iter verso l’entrata in vigore con la bollinatura da parte della Ragioneria dello Stato, atto ufficiale prima della firma da parte del Presidente della Repubblica. Quello che emerge è che al di là dei principi espressi, sacrosanti, il decreto contiene una dotazione finanziaria alquanto risicata per lo sviluppo dell’AI. Al di là del miliardo di euro in capo a CDP si segnalano soltanto 300mila euro aggiuntivi in dotazione del Ministero degli Esteri. Nulla invece è dedicato agli altri ministeri ed enti chiamati in causa, che non sono pochi: Salute, Lavoro, Giustizia, Mimit, ACN per non parlare del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.    

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Sovranità digitale e tutela dei dati critici

Lo Stato promuove lo sviluppo dell’AI, ma per il momento non si espone troppo dal punto di vista finanziario. Indirizza le piattaforme di e-procurement delle amministrazioni pubbliche nella scelta di fornitori di sistemi di intelligenza artificiale che privilegiano soluzioni con localizzazione ed elaborazione dei dati critici presso data center posti sul territorio nazionale.   

Sanità digitale, piattaforma dell’AI ma senza costi aggiuntivi

In ambito sanitario, all’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali in qualità di Agenzia nazionale per la sanità digitale, è affidato il compito di realizzare una piattaforma nazionale di intelligenza artificiale che eroga servizi ai professionisti sanitari, ai medici e agli utenti. Il tutto senza oneri aggiuntivi.

Fattibile?

Vedremo.

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Agid e ACN, nuove responsabilità ma senza risorse aggiuntive?

Agid e ACN sono le autorità nazionali per l’intelligenza artificiale. I nuovi compiti sono certamente impegnativi: si va dalla promozione allo sviluppo dell’AI all’accredito dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di AI alle attività ispettive e sanzionatorie e alla promozione dei profili di cybersecurity dell’Intelligenza Artificiale.  Nessun accenno nel decreto a maggiori risorse per l’espletamento di queste nuove mansioni.

Sarà forse prevista, in un secondo momento, una maggior dotazione di risorse per gestire le nuove attività legate all’AI?

Budget di 300mila euro all’anno nel 2025 e 2026 per il MAECI

In questo contesto di investimenti nulli spicca quindi all’articolo 19 del decreto l’assegnazione di 300mila euro annui per il 2025 e 2026 per la realizzazione di progetti sperimentali destinati all’applicazione dell’intelligenza artificiale ai servizi forniti dal Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale a cittadini e imprese.

I fondi in questione derivano dalla riduzione di un’altra voce di spesa nell’ambito del programma “Fondi di riserva e speciali”. Fondi quindi accantonati in precedenza. Una cifra comunque irrisoria.

L’assenza di fondi dedicati per altri ministeri (Salute, Lavoro, Mimit ecc) dipenderà quindi dalla mancanza di fondi accantonati o dall’impossibilità di trasferirli da altre voci di spesa. O semplicemente dal fatto che ancora l’AI non è considerata una materia prioritaria sul fronte degli investimenti.  

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Un miliardo in venture capital, ma oltre all’AI anche al 5G, all’Edge, alla Cybersicurezza, al calcolo quantistico

In concreto, c’è un miliardo di euro che lo Stato tramite CDP Venture Capital potrà investire in venture capital di startup e Pmi innovative. Ma c’è il rischio concreto di una dispersione di fondi in mille rivoli nell’ottica di classici finanziamenti a pioggia.

L’articolo 21 del disegno di legge è dedicato interamente agli investimenti nei settori dell’Intelligenza Artificiale, della cybersicurezza e del calcolo quantistico. A queste tre voci è destinato un miliardo di euro per l’assunzione di partecipazioni nel capitale di rischio (venture capital) direttamente o indirettamente di piccole e medie imprese (PMI) con sede in Italia operanti nell’AI, cyberesecurity e calcolo quantistico, 5G, mobile edge computing, software aperti, Web 3.

In realtà, 300 milioni saranno destinati alla creazione di un campione nazionale dell’AI. Ma non si sa ancora in cosa sarà specializzato.

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