Il piano sull’intelligenza artificiale (IA) dell’Unione europea prende forma. Aumento degli investimenti nel settore e l’applicazione dell’IA in tutti i settori dell’economia; rispetto della privacy degli altri diritti fondamentali dei cittadini europei, facendo dell’etica nell’intelligenza artificiale un vantaggio competitivo per l’industria europea. Sono alcuni dei punti chiave contenuti nelle conclusioni a cui è giunto il Consiglio europeo sul piano coordinato sullo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale “Made in Europe”, presentato lo scorso 7 dicembre dalla Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.
Con le sue conclusioni il Consiglio sottolinea l’importanza cruciale di promuovere lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale in Europa aumentando gli investimenti, rafforzando l’eccellenza nelle tecnologie e applicazioni di intelligenza artificiale e intensificando la collaborazione tra industria e mondo accademico nella ricerca e nell’innovazione in questo settore.
Ecco gli 11 punti cardine delle conclusioni del Consiglio europeo sul piano coordinato sullo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale
- A tutto campo. È cruciale per la promozione dello sviluppo e dell’uso dell’IA in Europa l’aumento degli investimenti nel settore e l’applicazione dell’IA in tutti i settori economici con l’obiettivo di rendere l’Europa leader nel mondo sull’intelligenza artificiale.
- Mai più senza. Il mercato unico deve abbracciare pienamente la trasformazione digitale, compresa l’intelligenza artificiale, che deve essere considerata uno degli strumenti per l’aggiornamento dell’industria nell’era digitale.
- Per risolvere le sfide le mondo. Non solo utilizzo dell’IA per favorire la crescita economica, il Consiglio europeo “raccomanda” l’uso dell’intelligenza artificiale per contribuire a risolvere le maggiori sfide del mondo: dalla cura delle malattie alla transizione energetica, dalla lotta ai cambiamenti climatici all’anticipazione dei disastri naturali, dal rendere i trasporti più sicuri a migliorare la sicurezza informatica.
- Dove impiegarla subito. Si “incoraggia” la promozione e lo sviluppo di tecnologie abilitanti all’Intelligenza artificiale e applicazioni in IA a partire dall’assistenza sanitaria all’agricoltura fino alla mobilità connessa e autonoma.
- I fondi. Si “incoraggiano fortemente” startup, Pmi e aziende innovative a beneficiare dello sviluppo e della più ampia diffusione dell’intelligenza artificiale nell’economia, facendo anche richiesta dei fondi messi a disposizione dall’Ue attraverso i diversi programmi proposti per il prossimo quadro finanziario pluriennale, come Digital Europe, InvestEU, Horizon Europe e il programma per il mercato unico, oltre alla piattaforma Artificial Intelligence on-demand.
- Banche dati per lo sviluppo. Si “sottolinea” la necessità di disporre di dati pubblici e privati di qualità più sicuri e di alta qualità disponibile con le misure di sicurezza richieste per lo sviluppo dell’IA e la creazione di spazi dati europei comuni affidabili per consentire lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Allo stesso tempo stabilire requisiti di sicurezza informatica adeguati per l’IA e per garantire i diritti fondamentali.
- Alla ricerca di talenti. Essendo “consapevole” dell’effetto dirompente e del potenziale di trasformazione che l’intelligenza artificiale avrà sull’attuale mercato del lavoro, il Consiglio europeo “prende atto” della scarsità di professionisti ICT, ingegneri, ed esperti di IA e “sottolinea” l’urgenza di promuovere una più profonda comprensione dei concetti base dell’IA. Un esempio da seguire potrebbe essere la Finlandia, dove l’università di Helsinki ha lanciato il progetto ‘1%’ per formare l’1% della popolazione sulla conoscenza base e sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è trasformare il Paese nel principale centro di sperimentazione sull’IA in Europa e diffonderla anche nell’Ue, in cui il Paese da luglio assumerà la presidenza di turno.
- La strategia nazionale entro il 2019. La Finlandia è stato il primo Paese dell’Unione europea a mettere in atto una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale (IA), l’ha fatto nell’ottobre 2017. E nelle conclusioni del Consiglio europeo, sul piano coordinato sullo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, si “incoraggiano” gli Stati membri a mettere in atto le strategie nazionali sull’IA entro la metà del 2019.
- L’uso nella PA. Si “incoraggiano” anche le pubbliche amministrazioni nell’UE a contribuire allo sviluppo di soluzioni e servizi abilitati all’intelligenza artificiale e renderli disponibili per i cittadini e imprese con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi della PA.
- Etica. Si “sottolinea” l’importanza di garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini europei con un codice etico per lo sviluppo e l’uso dell’Intelligenza Artificiale sia nell’Ue sia a livello globale, facendo dell’etica nell’intelligenza artificiale un vantaggio competitivo per l’industria europea, per cui si “supporta” lo sforzo della Commissione di introdurre un approccio etico dell’Ue sull’IA a livello globale, con la promozione di iniziative internazionali ad hoc, come quella dell’Ocse.
- Le nuove leggi. Infine, si “sottolinea” che tutta la legislazione dell’UE dovrebbe essere adeguata allo scopo e incoraggiare lo sviluppo e l’applicazione transfrontaliera di tecnologie basate sull’intelligence artificiale, e “invita” la Commissione a tenere conto di questo obiettivo per le nuove normative.