Con l’obiettivo di migliorare tanto la salute quanto l’esperienza dei pazienti, nel 2024 le organizzazioni svilupperanno ulteriori strumenti di intelligenza artificiale generativa nel settore sanitario. Come nel caso di Google, che ha già ammesso di aver compiuto rilevanti progressi in merito alla sua ricerca iniziale sui modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) – Large Language Model – per utilizzo medico grazie a Med-PaLM nel 2022 e nel 2023.
In particolare, il colosso statunitense ha testato il software di IA Med-PaLM 2 (progettato per rispondere a una serie di interrogativi di carattere medico) con varie organizzazioni sanitarie (dallo scorso aprile l’ospedale della Mayo Clinic, focalizzato nella ricerca tecnologica in campo medico in Arizona, Minnesota e Florida, è coinvolto nel progetto) e attualmente sta concentrando i propri sforzi su MedLM, una famiglia di modelli foundation ottimizzati per il comparto sanitario ora disponibile per i clienti di Google Cloud negli Stati Uniti e (in preview) presso alcuni, ulteriori mercati esteri.
Come spiega l’azienda di Mountain View tramite i suoi canali, attualmente esistono due modelli di MedLM basati su Med-PaLM 2 – il modello MedLM più grande è costruito per gestire compiti complessi: dalla presa di decisioni diagnostiche sofisticate alle analisi approfondite della letteratura medica all’interpretazione complessa dei dati dei pazienti; il modello MedLM di medie dimensioni, invece, è progettato da Google per essere più “plasmabile” a una varietà di compiti, tra cui la ricerca tra farmaci e le loro interazioni, la gestione di richieste routinarie da parte dei pazienti, il rilascio di consigli medici di base –, entrambi volti ad assicurare maggiore flessibilità alle organizzazioni sanitarie e alle loro differenti esigenze.
Medicina e innovazione tecnologica: il futuro della sanità
Intelligenza artificiale generativa nel settore sanitario. Proprio quest’anno Google prevede di immettere nella famiglia MedLM ulteriori modelli integrandoli con Gemini, il nuovo modello di IA generativa multimodale dell’azienda, nato in qualità di competitor di GPT-4 di OpenAI. Riferendosi a Google Gemini (in grado di ragionare in maniera fluida mediante testo, immagini, video, audio e codice), in una nota pubblicata sul blog aziendale, il Ceo di Google e Alphabet Sundar Pichai ha spiegato che “ogni cambiamento tecnologico è un’opportunità per far avanzare le scoperte scientifiche, accelerare il progresso umano e migliorare la vita delle persone. Credo che la transizione a cui stiamo assistendo con l’intelligenza artificiale sarà la più profonda della nostra vita, molto più grande del passaggio allo smartphone o al web che lo ha preceduto”.
Parole, le sue, a cui hanno fatto eco quelle di Demis Hassabis, Ceo e cofondatore di Google DeepMind, che ha ammesso: “L’intelligenza artificiale è stata al centro della mia vita di ricercatore, così come per tanti dei miei colleghi. Da quando ancora a scuola programmavo IA per videogiochi, e durante i miei anni da ricercatore di neuroscienze passati a studiare il funzionamento del cervello, ho sempre creduto che se riuscissimo a costruire macchine più intelligenti, potremmo utilizzarle a beneficio dell’umanità in modi incredibili”.
Rivoluzionare l’assistenza con l’intelligenza artificiale generativa
È inutile girarci attorno: l’intelligenza artificiale generativa nel settore sanitario rappresenta un’incredibile opportunità (anche in altri comparti, ovviamente, tanto da essere ritenuta una “$6 Trillion Opportunity” da Morgan Stanley). Proprio in materia di assistenza sanitaria, Boston Consulting Group evidenzia la vastità dei potenziali benefici dell’IA generativa, parlando di “miglioramento della qualità delle cure, dell’accessibilità e della convenienza”.
E ancora, gli analisti rimarcano quanto, rispetto ad altre forme di IA, quella generativa richieda minori volumi di dati di training e nel tempo riuscirà a “rivoluzionare l’assistenza sanitaria in modi che non abbiamo mai visto prima”. Certo, la cautela è una buona consigliera, come sostiene il World Economic Forum che, al tempo stesso, in una nota pubblicata sul proprio sito (titolo: “How will generative AI impact healthcare?”) ammette che, al tempo stesso, “momenti come questo non si presentano di frequente”.