La Finlandia è stato il primo Paese dell’Unione europea a mettere in atto una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale (IA), l’ha fatto nell’ottobre 2017. Un anno dopo si è reso conto che non bastava per avere una popolazione consapevole e preparata sull’IA, ossia su uno dei terreni di battaglia della nuova sfida tra le Nazioni: Stati Uniti, Russia e Cina si stanno fronteggiando su questo tema per la supremazia tecnologica nel mondo.
La Finlandia punta a diventare il principale centro di sperimentazione sull’IA in Europa e a darne anche un impulso nell’Ue, in cui il Paese da luglio assumerà la presidenza di turno. In che modo? Formando l’1% della popolazione (che equivale a 55mila persone volontarie) sulla conoscenza base e sulle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Il progetto, che si chiama proprio ‘1 per cento’, è partito dal ministero dell’economia e dal dipartimento di informatica dell’Università di Helsinki con il supporto della società di consulenza Reaktor e diretto dallo scienziato informatico Teemu Roos. Il corso è nato lo scorso maggio inizialmente solo online. Ora viene implementato a livello nazionale con il supporto di aziende private e del governo senza la pretesa di formare una nuova generazione di sviluppatori all’avanguardia, ma di sensibilizzare i cittadini sulle opportunità e sui rischi dell’IA per decidere individualmente come applicarla nel proprio lavoro e conoscere i settori in cui il Governo vuole puntare.
“Non avremo mai così tanti soldi per poter essere i leader mondiali dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Mika Lintilä, “ma come la useremo farà la differenza”.
Chi partecipa ai corsi gratuiti sull’IA?
Non nerd o esperti d’informatica, ma professionisti nel campo della medicina, della meccanica, dell’informatica, nella produzione di carta e di molti altri settori dell’economia finlandese hanno raccolto con entusiasmo il progetto e hanno frequentato i corsi di “Elementi di Intelligenza artificiale” con la speranza di acquisire le conoscenze necessarie per applicare l’IA nel proprio settore.
Raggiunto il target di 55mila persone, soprattutto dipendenti di aziende
Soprattutto le aziende hanno visto nel programma “1 per cento” l’occasione giusta per non perdere il treno dell’Innovazione, in primis Nokia, il campione nazionale mobile caduto in difficoltà con l’avvento delle nuove tecnologie, e Stora Enso, ma anche professionisti, come Jaana Partanen, un dentista di 59 anni della città di Mikkeli, che fino a un anno fa, ha detto a Politico, “non sapevo nulla di machine learning e di reti neurali”. Ora il dentista trascorre le serate ad apprendere le basi della programmazione e a pensare a come applicare l’intelligenza artificiale al suo lavoro, sia per la scrittura di prescrizioni mediche sia per eseguire l’ortodonzia.
A dicembre erano 250 le aziende di tutti i settori che hanno aderito al programma, raggiungendo così l’obiettivo fissato dagli organizzatori del progetto: coinvolgere 55mila lavoratori. “Le aziende che partecipano alla sfida si sono impegnate a formare il personale sulle basi dell’IA, con il nostro corso o con qualsiasi altro materiale ritengano opportuno”, ha detto il direttore marketing di Reaktor, Ville Valtonen.
Dopo i primi risultati positivi il progetto di formazione sull’IA ha ottenuto anche il sostegno del governo finlandese: il ministero degli Esteri e l’Autorità fiscale nazionale hanno annunciato che avrebbero formato il personale e il presidente finlandese Sauli Niinistö ha preso parte alla cerimonia quando i primi gruppi di professionisti hanno concluso il corso in Intelligenza artificiale e ottenuto i diplomi a settembre 2018. A metà dicembre scorso sono state più di 10.500 persone, di cui oltre 6.300 finlandesi, a conseguire il diploma sugli elementi dell’IA.
Il prossimo passo? Coinvolgere 1 milione di cittadini e le Pmi
Il prossimo passo della Finlandia? Arrivare a coinvolgere circa 1 milione di cittadini, un quinto della popolazione, in progetti di aggiornamento sull’intelligenza artificiale, coinvolgere anche le piccole e medie imprese “vogliamo far comprendere alle Pmi che anche il loro futuro può avere a che fare con l’IA”, ha detto Ilona Lundström, direttore generale del ministero dell’economia finlandese e figura chiave del piano nazionale di Helsinki per l’intelligenza artificiale: “Stiamo utilizzando l’IA come progetto di punta di un più ampio approccio alla digitalizzazione del Paese”, ha aggiunto. Tra le idee del governo finlandese avviare una collaborazione con Svezia ed Estonia per dare vita al più grande laboratorio d’Europa specializzato in intelligenza artificiale. Gli altri Paesi membri dell’Ue sono avvertiti.
In Italia il Mise, il 27 dicembre scorso, ha pubblicato i 30 nomi selezionati dal ministero che avranno il compito di elaborare la strategia nazionale sull’intelligenza artificiale.