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Intelligenza artificiale, Blockchain e IoT. Cosa vorrà fare il nuovo Governo?

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Intelligenza artificiale, Blockchain e IoT: tre tecnologie all’avanguardia, finite un po' ai margini dell’agenda politica nel nostro paese. Cosa farà il nuovo Governo?

Intelligenza artificiale, Blockchain e IoT. Tre tecnologie all’avanguardia, finite per un motivo o per l’altro (pandemia, crisi economica, guerra in Ucraina) ai margini dell’agenda politica nel nostro paese.

Cosa farà il nuovo Governo?

Il nostro paese vorrà riprendere in mano lo sviluppo di queste tre tecnologie, con strategie nazionali ben definite?

Il Pnrr sarà in grado di valorizzare queste tecnologie?

Leggi anche: Pnrr, rete unica, Cloud nazionale. Le incognite digitali del dopo-Draghi

AI, Blockchain, IoT: 45 milioni dal Mise per la ricerca. Ma sono sufficienti?

Il Mise ha da poco pubblicato le modalità e i termini di presentazione delle domande per richiedere i finanziamenti del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, istituito presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro.


A partire dal 21 settembre 2022 le imprese e i centri di ricerca pubblici o privati, anche in forma congiunta tra loro, potranno richiedere agevolazioni per realizzare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.

Ma 45 milioni di euro sono una cifra congrua?

Francamente non ci sembra.

Risorse nel Pnrr

La speranza è ovviamente che il nostro paese riesca a sfruttare le risorse del Pnrr per valorizzare e sviluppare “in casa” soluzioni e sistemi tecnologici basati su IA, Blockchain e IoT. Ma le difficoltà da superare non sono certo poche. Si tratta però di tecnologie fondamentali per lo sviluppo di nuove soluzioni in particolare in ambito industriale, con prospettive di crescita a livello globale molto promettenti.

Intelligenza artificiale, un po’ di numeri

Sono sempre gli Stati Uniti a guidare a livello globale la corsa all’intelligenza artificiale (IA) in termini di investimenti. Nel 2021 i venture capitalist americani hanno spostato in questo settore 52,9 miliardi di dollari. Un fiume di finanziamenti tre volte più grande di quello cinese (17 miliardi di dollari) e dieci volte più grande del corrispettivo britannico (4,6 miliardi di dollari).

Anche la Commissione Ue considera l’Intelligenza Artificiale strategica, con investimenti complessivi per 150 miliardi di euro. Ma la questione etica del suo utilizzo, in particolare legato al riconoscimento facciale e ai limiti da fissare in ossequio al diritto di riservatezza, pone dei paletti in Europa che vanno fissati in modo definitivo.

A che punto siamo con l’Intelligenza Artificiale in Italia? Cosa prevede il Pnrr?

Il governo ha finanziato 15 progetti su intelligenza artificiale e blockchain per 73 milioni di euro. A questi si affianca il fondo dedicato da 15 milioni di euro. “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza incide, finanza e sostiene lo sviluppo e l’implementazione dell’intelligenza artificiale, mettendo a disposizione 350 milioni di euro per aumentare gli Innovation Hub da 8 a 50 e potenziare i Competence Centre, ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, a Gli Stati Generali 2022 Dell’Intelligenza Artificiale lo scorso 22 marzo.

“Accompagniamo lo sforzo che fa Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital per gestire il Fondo Nazionale per l’Innovazione. Il Fondo si preoccupa di sviluppare le filiere, grazie all’intelligenza artificiale il Cloud, l’assistenza sanitaria, l’industria 4.0. Abbiamo poi degli incentivi di tipo ordinario che supportano i progetti di intelligenza artificiale, il primo è il fondo per la crescita sostenibile”, ha aggiunto il titolare del Mise, ricordando anche decreto interministeriale per stabilire i criteri e le modalità di utilizzo delle risorse dei fondi che finanziano i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione legati all’Ia da realizzare in Italia.

Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale

Il Governo ha varato il 21 novembre 2021 la Strategia nazionale per l’Intelligenza Artificiale. La strategia italiana è in linea con quella della Ue.

Il governo inoltre ha adottato il Programma Strategico per il settore che, tra il 2022 e il 2024, delinea ventiquattro politiche da implementare nei prossimi tre anni per potenziare il sistema Ia in Italia, attraverso creazione e potenziamento di competenze, ricerca, programmi di sviluppo e applicazioni dell’Ia. “Questo programma è frutto del lavoro congiunto del ministero dell’Università e della Ricerca, del ministero dello Sviluppo Economico e del ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale. Ora è necessario declinare il documento programmatico in una strategia concreta, per renderlo applicabile al settore dei Trasporti, della Pubblica Amministrazione e della Sanità”, ha aggiunto il ministro.

A che punto siamo con la sua implementazione?

E cosa intende farne il nuovo governo?

A che punto siamo con la Blockchain?

Per quanto riguarda la Blockchain, il nostro paese è ancora più in ritardo rispetto allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Il 18 giugno 2020 il Mise pubblica sul suo sito una consultazione pubblica aperta alle imprese per l’elaborazione di una strategia nazionale per lo sviluppo della Blockchain. La consultazione si è chiusa un mese dopo, ma da allora il Governo non è andato più avanti con “la redazione della strategia nazionale per Blockchain e registri distribuiti”, per quanto fosse stata preannunciata.

Perché questa interruzione?

Cosa ha bloccato lo sviluppo di una strategia nazionale condivisa per lo sviluppo della Blockchain?

Per alcuni lo stop sarebbe dovuto a questioni di carattere tecnologico, con risvolti geopolitici: gran parte delle componenti tecnologiche della Blockchain sarebbero cinesi e gli usa avrebbero ingiunto agli alleati (fra cui anche l’Italia) di non procedere con lo sviluppo di una tecnologia troppo legata a componenti cinesi.

Sarà davvero così?

O c’è dell’altro?

C’è da dire, fra l’altro, che la Blockchain è considerata una delle componenti tecnologiche più importanti per lo sviluppo del metaverso.

IoT investimenti in ripresa

Per quanto riguarda il mercato dell’IoT, dopo il rallentamento degli investimenti nel periodo della pandemia, la tendenza dovrebbe invertirsi per tornare a crescere il prossimo anno. L’IoT secondo gli analisti tornerà a crescere dal 2023. C’è da dire che lo sviluppo dell’IoT è strettamente connesso con la diffusione capillare del 5G, soprattutto a livello di aziende.

Entro il 2028, il numero di connessioni IoT globali dovrebbe crescere di sette volte fino a 5,3 miliardi rispetto al dato del 2018, secondo Analysys Mason, superando il tasso di crescita degli smartphone stimato per lo stesso periodo.

Questo anche per una diminuzione del costo dei sensori, che già sono scesi da 1,30 dollari per unità nel 2004 a 0,38 dollari nel 2020.

Il mercato IoT crescerà ancora nel mondo raggiungendo per Markets and Markets un valore pari a 650 miliardi di dollari entro il 2026 (il +100% di crescita rispetto ai 300 miliardi di dollari stimati per il 2021), con un tasso di crescita medio annuo atteso attorno al +16,7% (Cagr 2021-2026)).

Guardando al mercato IoT della sola Europa, dop un paio di gradini più lunghi del previsto tra il 2020 ed il 2022, la scala torna a crescere in verticale, con ricavi attesi per il 2023 pari a 5,74 miliardi e per il 2024 a 6,31 miliardi di dollari.

Come intende muoversi il nostro paese?

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