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Instagram, ecco gli “account” per adolescenti. Genitori più tranquilli?

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La mossa di Meta favorisce un controllo più esteso e verticale dei genitori sugli account dei propri figli adolescenti. I Teen Account assicurano impostazioni di sicurezza e privacy predefinite per assicurare un’esperienza utente più adatta ed adeguata all’età dell’utente. Ecco come.

Arrivano i nuovi account Instagram per i minori

Si chiamano “Teen Accounts” e secondo quanto spiegato da Meta consentiranno ai minori di entrare in sicurezza nel mondo di Instagram, ma sotto il controllo dei propri genitori e con un sistema di tutela sviluppato per impedire che i più giovani entrino in contatto con malintenzionati, o contenuti violenti, o non adatti all’età.

Da una parte si vuole assicurare un’esperienza utente aperta al flusso dei contenuti più creativi, tipici dei social media, ma dall’altra si vuole rassicurare le famiglie che i propri figli non entrino in contatto con persone sbagliate o contenuti sensibili.

I sistemi di tutela

I Teen Account prevedono dei sistemi di protezione e tutela dei minori predefiniti (dalla sicurezza informatica alla privacy), che entrano in funzione automaticamente, saranno poi i genitori ha decidere se modificare o meno le impostazioni, rendendole meno rigide.

Questi account saranno privati, non potranno essere seguiti da profili non ‘’amici’ e di conseguenza non si potrà interagire se non precedentemente accettati, caratterizzati da restrizioni predefinite, soprattutto in relazione a contenuti sensibili.

Gli adolescenti possono quindi essere taggati o menzionati solo dalle persone che seguono, mentre Instagram ha annunciato l’attivazione automatica della versione più restrittiva della funzione antibullismo, Hidden Words, in modo che le parole e le frasi offensive siano preventivamente filtrate in commenti e altre richieste.

Fin qui, un quadro semplice di funzionalità che in fondo non garantiscono la massima sicurezza per gli account di utenti minorenni.

Cresce il controllo dei genitori sugli account dei propri figli adolescenti

In caso di età inferiore ai 16 anni, per eventuali modifiche alle restrizioni, gli adolescenti dovranno impostare la supervisione dei genitori su Instagram e da loro ottenere il via libera.

Solo i genitori possono approvare e negare le richieste dei loro adolescenti di modificare le impostazioni o consentire loro di gestire le proprie impostazioni da soli. Presto, i genitori potranno anche modificare queste impostazioni direttamente per essere più protettivi.

Sempre i genitori possono ottenere informazioni sulle persone con cui chattano i figli adolescenti, impostare limiti di tempo giornalieri totali per l’utilizzo di Instagram, impedire ai ragazzi di usare Instagram in determinati momenti della giornata (ad esempio di notte) e visualizzare anche gli argomenti o le ricerche effettuate dai ragazzi su Instagram.

Instagram a caccia di chi dice il falso sull’età

Ma come fa la piattaforma ad evitare che i propri utenti mentano sull’età? A quanto pare Meta ha attivato controlli multipli su tutti gli account creati da un utente, ma soprattutto sta sviluppando una tecnologia software che sembra in grado di scovare chi mente sulla propria età.

Sarà davvero così semplice? Meta sostiene che una volta individuato chi ha mentito sulla data di nascita automaticamente si attiva la modalità “Teen Account”.

Instagram inizierà ad iscrivere automaticamente ai Teen Account chiunque abbia meno di 18 anni nei prossimi 60 giorni in diversi Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Australia, entro l’anno invece per i Paesi dell’Unione europea.

Un passaggio atteso da parte di Meta, da tempo accusata di non fare abbastanza per tutelare i minori

Solo lo scorso maggio la Commissione europea aveva annunciato un’indagine sulle pratiche digitali di Meta, aprendo una procedura.

L’ex Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton aveva dichiarato: “Non siamo convinti che Meta abbia fatto abbastanza per rispettare gli obblighi del Digital Services Act nel mitigare i rischi di effetti negativi sulla salute fisica e mentale dei giovani europei sia su Facebook che Instagram”.

Uno dei punti deboli individuati dalla Commissione stava nella capacità di Meta di rispettare o meno gli obblighi di legge sulla protezione dei dati in materia di valutazione e mitigazione dei rischi causati dalla progettazione delle interfacce online di Facebook e Instagram, che possono sfruttare le debolezze e l’inesperienza dei minori e causare comportamenti di dipendenza.

Va ricordato che a fine 2023, secondo un’inchiesta del Wall Street Journal, era finito sotto la lente delle forze dell’ordine l’algoritmo di Instagram accusato di suggerire tra i “reels”, anche per utenti minorenni, video di carattere sessuale o pedopornografico.

A giugno di quest’anno, invece, in Italia, è stato arrestato un uomo con l’accusa di aver adescato su Instagram (e Whatsapp) 12 ragazzine tutte minorenni chiedendo loro di inviargli immagini di nudo o a sfondo sessuale.

Secondo le accuse di un ex dipendente Meta negli Stati Uniti, ogni settimana, il 13% degli utenti di Instagram minori di 16 anni riceve proposte di natura sessuale.

Le nuove funzioni annunciate da Instagram non solo erano necessarie, ma a quanto pare da tempo attese da parte delle famiglie con figli giovanissimi. La speranza è che siano sufficienti ad evitare che i minorenni entrino in contatto con elementi negativi che popolano le piattaforme social.

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