2015 – USA
Riley è una bambina felice. Trascorre le sue giornate con l’amichetta del cuore, gioca a hockey sul ghiaccio ed è tanto affezionata ai suoi genitori. Un giorno però a causa del lavoro del padre viene sradicata dalla casa e della città in cui è cresciuta. Dal Minnesota è costretta a trasferirsi a San Francisco. Come è ovvio che sia Riley avverte una serie di emozioni, diverse fra di loro, in subbuglio per il cambiamento che sta vivendo. Sarà Gioia, l’emozione principale di Riley, ad aiutarla nel trovare il lato positivo delle cose, sostenendola nell’affrontare le novità: casa, scuola e città.
Dai maghi della Disney Pixar arriva in sala Inside Out, film di animazione presentato Fuori Concorso al 68mo Festival di Cannes e accolto con una standing ovation di otto minuti. Alla regia Pete Docter insieme a Ronnie Del Carmen, mentre la colonna sonora è firma da Michael Giacchino. Un successo annunciato!
Sono passati vent’anni dal primo lungometraggio animato realizzato interamente al computer e dopo i personaggi di Toy Story, la casa volante di Up e la spaventosa vita notturna di Monsters&Co, Docter porta sul grande schermo le emozioni dell’uomo, ognuna di colore e peculiarità diversa. Una sola domanda: cosa ci passa per la testa? La risposta sta in Riley e nella sua crescita.
In Inside Out il cervello della piccola protagonista, come quello degli altri personaggi, è rappresentato come un ‘quartier generale’, disegnato come un flipper tutto colorato, in cui si muovo e coabitano le emozioni, quelle che accomunano ogni individuo: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, Paura. Gioia è l’emozione dominante in Riley, una piccola ‘trilly’, meno romantica e scorbutica; Tristezza è celeste, con occhiali grandi e sempre depressa; Rabbia è un rosso cubetto burbero, un ‘brontolone’; Disgusto è una donnina fosforescente con l’incubo dei broccoli; Paura è un ‘esserino magrolino’ color lilla.
Curiosità: secondo Pete Docter ogni emozione si basa su una forma. “Gioia è una stella, Tristezza è una lacrima, Rabbia è un mattone di fuoco, Paura è un nervo scoperto, e il Disgusto è un broccolo”. Tutto inizia dal cambiamento d’umore che Docter avverte nella figlia, da spiritosa e chiacchierona a solitaria e silenziosa. Da qui l’idea: usare la testa di una ragazzina per ambientare ‘una centrale’ in cui le emozioni discutono tra di loro per risolvere semplici dilemmi legati alla vita di tutti i giorni.
Come vuole la tradizione Disney Pixar, Inside Out ha tutte le carte in regola per affascinare i più piccoli e intrattenere gli adulti. In realtà, però, si rivolge a un pubblico maturo. Al di là della storia di Riley, dei colori e dell’animazione, il film parla di concetti importanti: i ricordi base, le isole della personalità, la memoria a lungo termine. Metafore complesse e al tempo stesso geniali.
Inside out è un invito a non annullare la memoria del passato, a tenerla sempre viva nel presente e nel futuro, e anche a rivalutare le emozioni, tutte e principalmente quelle considerate negative. A ‘salvare’ Riley è Tristezza, considerata all’inizio meno importante della Gioia, con la sua funzione di fare elaborare i dolori e liberarli attraverso un bel pianto.
Inside Out è un film ricco di simboli, nascosti dietro la patina dell’infanzia e dell’innocenza. Nelle sale cinematografiche italiane dal 16 settembre 2015, ha già sbancato il botteghino di tutto il mondo con oltre 700 milioni di dollari e ad anticipare la sua proiezione in sala sarà il cortometraggio (sempre Disney Pixar) Lava. Una breve storia tutta cantata, protagonisti due vulcani, rispettivamente Huku con la voce di Giovanni Caccamo e Lele interpretato da Malika Ayane, che attraverso il tempo, le epoche e la solitudine vivono nell’attesa di incontrare l’anima gemella: “la cosa che io sogno di più è che accanto a me ci sia sempre tu”.
Regia: Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Soggetto: Pete Docter, Ronnie Del Carmen
Sceneggiatura: Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley
Musiche: Michael Giacchino
Durata: 94’
Genere: Animazione
Data di uscita in sala: 16 settembre 2015