Secondo lo studio “Qualità dell’aria in Europa 2016”, pubblicato a fine novembre dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aee), lo smog è causa di 467 mila morti premature nelle città europee.
Grazie ad un più attento piano di informazione e sensibilizzazione condotto dall’Unione europea negli ultimi anni, al netto di comportamenti poco virtuosi ancora duri a morire, i cittadini sono sempre più consapevoli, e preoccupati, della qualità dell’aria che respirano e vogliono una risposta più incisiva da parte delle Istituzioni.
Nei giorni scorsi, il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno adottato la nuova direttiva sui limiti nazionali di emissione, sulla base di una proposta della Commissione che fissa in Europa limiti più rigorosi per i cinque principali inquinanti.
La direttiva, che entrerà in vigore il 31 dicembre 2016, recita una nota stampa, permetterà, una volta pienamente attuata, di ridurre di circa il 50% gli effetti negativi sulla salute (malattie respiratorie, decessi prematuri) dovuti all’inquinamento atmosferico entro il 2030.
Grazie alla nuova direttiva in materia di qualità dell’aria si potrà a breve raggiungere un risultato storico nella lotta contro le emissioni inquinanti che rendono pessima la qualità dell’aria che respiriamo: “L’inquinamento uccide un numero di persone in Europa superiore di oltre dieci volte quello delle vittime degli incidenti stradali – ha dichiarato in sede di presentazione della direttiva Karmenu Vella, Commissario UE per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca – ora spetta ai governi nazionali attuare la direttiva in modo che i cittadini possano godere die benefici di un’aria più pulita. La Commissione coopererà con gli Stati membri per aiutarli in questa sfida il cui obiettivo è migliorare la salute dei cittadini dell’Ue“.
Sostanziali ricadute positive si avranno anche sulla qualità dell’acqua potabile, del suolo e degli ecosistemi e le norme adottate contribuiranno a contrastare gli effetti delle particelle dannose che provocano i cambiamenti climatici, quali il particolato carbonioso. La direttiva, infine, costituisce l’elemento cardine di un programma organico della Commissione dal titolo “Aria pulita per l’Europa”.
Gli Stati membri devono recepire la nuova direttiva nel diritto nazionale entro il 30 giugno 2018 e, entro il 2019, sono tenuti a presentare un programma di controllo dell’inquinamento atmosferico nazionale con misure finalizzate a garantire che le emissioni dei cinque principali inquinanti siano ridotte delle percentuali concordate entro il 2020 e 2030.
Entro il 2017 sarà inoltre costituito nuovo forum Ue, denominato “Aria pulita“.