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INPS avvia la sperimentazione dell’assistente virtuale intelligente. Lo abbiamo provato

Sul sito INPS è sempre stato difficile e poco user friendly cercare informazioni e soprattutto trovare con facilità la pagina giusta per accedere al servizio desiderato e poi inoltrare la domanda. Oggi abbiamo provato l’Assistente virtuale intelligente, attivato dall’Istituto poco giorni fa e in sperimentazione per 4 settimane. E il nostro primo test è stato positivo.

Come funziona

Dopo aver effettuato una richiesta sul motore di ricerca del sito dell’INPS, abbiamo dato il consenso ad usare l’Assistente virtuale realizzato con l’intelligenza artificiale generativa fornita da Microsoft, quindi parliamo di ChatGPT e GPT-4. Il chatbot con soli due risposte ci ha indirizzato nella pagina web richiesta, ossia quella dedicata all’assegno unico e universale per i figli a carico. In sostanza, fornisce risposte puntuali e aiuterà a orientarsi tra le prestazioni e i servizi offerti dall’Istituto. È nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che l’Istituto ha avviato la sperimentazione basata sull’Intelligenza Artificiale di tipo generativo

I vantaggi

Concretamente, l’assistente virtuale basato sull’IA generativa:
• supporta l’utente in modo specifico sull’argomento ricercato;
• instaura con l’utente un dialogo, alimentato anche in base al contesto della conversazione, in modo da migliorare le risposte in modo progressivo ed efficace; 
• risponde a quesiti puntuali, fornendo risposte articolate, corredate sempre da link al Portale internet per approfondire e passare all’azione, utilizzando come fonti informative le pagine del Portale internet individuate dal motore di ricerca;
• supporta l’utente nel precisare la propria domanda facendo richiesta di disambiguazione.
Tra gli aspetti più innovativi, è prevista la possibilità di effettuare domande di tipo logico-comparativo: è ad esempio possibile sottoporre domande sulle differenze tra una prestazione ed un’altra, comprendere se si hanno i requisiti per accedere ad una prestazione fornendo informazioni puntuali come l’età od il numero di figli a carico.

L’innovativa disambiguazione

Un passaggio chiave è rappresentato dalla disambiguazione: prima di rispondere alla domanda dell’utente l’Assistente chiede di indicare la categoria di appartenenza, tra diverse opzioni. L’importanza di questo passaggio varia con il grado di specificità della domanda e di trasversalità sulle prestazioni di concetti chiave come “disoccupazione”, “pagamento dei contributi”: quanto più la domanda è generica ed il concetto è trasversale su molte prestazioni tanto più la disambiguazione diventa determinante. L’Assistente potrà così dare una risposta più precisa e l’utente otterrà un aiuto sostanziale nella sua ricerca.

IA generativa anche per avere risposte su “Opzione donna”

In via sperimentale, oltre al supporto sul motore di ricerca, nell’area “Pensione e Previdenza/Domanda di pensione” è offerto un secondo tipo di servizio veicolato sempre dall’Assistente virtuale che permette di sottoporre domande più approfondite sulla prestazione “Opzione donna”. In questo caso è possibile ricevere risposte attinenti sia alle circolari della prestazione che alle procedure operative. A seguire, il servizio risponderà anche su altre prestazioni.

L’Istituto, promette, di garantire la privacy e la sicurezza dei dati dei suoi utenti anche nell’utilizzo di questo servizio, la cui sperimentazione durerà quattro settimane.

Con l’introduzione del modello di Intelligenza Artificiale di tipo generativo nel motore di ricerca del portale, l’INPS continua a investire in innovazione tecnologica per fornire servizi di qualità e si pone come punto di riferimento per l’accesso semplice e veloce alle informazioni.

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