Alle ore 11 di questa mattina decido di votare online i candidati alle elezioni per il rinnovo degli Organi Collegiali dell’Inpgi, così vado sulla piattaforma Eligo, quella scelta dall’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani.
Balza subito all’occhio la frase: “La nostra piattaforma è così sicura da essere garantita dal Garante della Privacy”.
Contatto gli uffici del Garante, che mi scrivono: “A suo tempo, cioè in vigenza del vecchio Codice privacy, il Garante non rilevò problemi con il sistema fornito dalla società Eligo. Si può sottolineare è che sul sito di Eligo è scritto che il loro sistema di e-voting è stato ‘verificato dal Garante della Privacy’ e non ‘garantito’ come scritto sul sito INPGI”.
Dunque la differenza c’è.
Dopo digito il codice iscritto e password, ma quest’ultima non è corretta. Ne richiedo un’altra con questa modalità recupero password, ma dopo 30 minuti ancora non ricevo una nuova, così contatto l’assistenza tecnica messa a disposizione dall’INPGI: “Capirà che abbiamo tante richieste di password in questo momento, piano piano le smaltiremo tutte e invieremo anche a lei la nuova. Lei è il signor? Così verifico”, questa è la nostra conversazione con l’operatore che ci ha risposto.
Se non hai a disposizione una password valida non è possibile votare quando vuoi, ma devi attendere che arrivi via email la nuova password. Ma perché la piattaforma non è in grado di generarla in tempo reale?
Per cui i colleghi che vorranno votare all’ultimo momento, ossia a ridosso delle ore 22 del 12 febbraio consigliamo di non farlo se non conoscono le credenziali di accesso.
Dopo un’ora e 40 minuti, ossia alle 12:40 arriva la nuova password, che deve essere cambiata al primo accesso.
Accedo alla piattaforma e ho 20 minuti per votare. Inserisco il mio numero di cellulare, perché, da quest’anno, è stato introdotto quello che erroneamente INPGI chiama “Pin”, in realtà è un codice OTP (One Time Password) via SMS.
Non vediamo l’opzione “Reinvia SMS”. Fortunatamente il codice arriva subito dal mittente INPGI.
Riesco a votare in modo semplice e veloce. Al termine del voto vi viene chiesto se ricevere via email “la certificazione di voto” e anche la stampa “dell’attestato” di voto, che è mera informazione di cortesia.
Dalla “certificazione di voto” giunta via email leggo sia la data e l’ora del mio voto. A cosa serve metterlo in chiaro?
Infine, sulla stessa “certificazione di voto” è scritto “il voto è inserito nell’urna digitale dove è stato secretato e reso immodificabile”.
I sistemi di garanzia e trasparenza dovrebbero consegnare anche una chiave di crittografia che consente al votante di verificare che il voto inserito nell’urna è esattamente quello da lui espresso.