Il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato la sperimentazione delle attività riferite al Fondo per l’innovazione sociale, disciplinato dal dPCM 21 dicembre 2018, per la promozione di interventi innovativi che mirano alla soddisfazione di bisogni sociali emergenti. Sarà previsto il coinvolgimento di diversi attori tra cui il settore privato, per finanziamenti che seguano lo schema della finanza di impatto.
La sperimentazione si articola in un Programma triennale che finanzia progetti di innovazione sociale in tre settori:
- inclusione sociale, che comprende attività finalizzate al miglioramento delle condizioni di inclusione sociale dei gruppi svantaggiati o vulnerabili;
- animazione culturale, che comprende attività volte a favorire la produzione e/o la fruizione di iniziative in ambito culturale e/o formativo, che coinvolgano individui, piccoli gruppi e comunità, con particolare attenzione al recupero delle periferie urbane;
- lotta alla dispersione scolastica, che comprende attività mirate alla prevenzione e contrasto di situazioni che determinano l’evasione dell’obbligo scolastico.
I progetti saranno presentati dalle amministrazioni locali, che dovranno avvalersi del contributo e dei finanziamenti del settore privato.
Soggetti beneficiari
Possono presentare proposte progettuali i comuni capoluogo e le città metropolitane. I soggetti non possono presentare più di un progetto a valere sul Fondo in qualità di proponente, a pena di esclusione.
Sarà necessario coinvolgere nella sperimentazione: una pubblica amministrazione proponente (soggetto beneficiario), un soggetto fornitore del servizio o attuatore dell’intervento (soggetto privato o del privato sociale), un investitore o finanziatore privato, e un soggetto valutatore. Possono inoltre far parte del partenariato, oltre ai soggetti precedentemente indicati, altri soggetti pubblici (Regioni, altri Comuni, Università, Enti di ricerca, etc.) e soggetti del settore privato.
Tipologie di interventi ammissibili
Il Fondo finanzia, in successione, i seguenti interventi:
- Intervento I – Studio di fattibilità e pianificazione esecutiva di un’idea progettuale di innovazione sociale. Lo studio di fattibilità deve contenere un’analisi accurata del bisogno sociale su cui si intende intervenire, una comparazione su scala nazionale e internazionale delle migliori esperienze per generare risposte di innovazione sociale al bisogno individuato, gli indicatori attraverso cui misurare e valutare i risultati conseguibili, un modello di misurazione e valutazione dell’impatto sociale, il piano esecutivo per l’implementazione dell’intervento II.
- Intervento II – Sperimentazione dell’idea progettuale di innovazione sociale di cui al punto precedente.
- Intervento III – Sistematizzazione della sperimentazione, per favorire la scalabilità e replicabilità dell’idea progettuale.
I soggetti beneficiari/proponenti presentano la domanda di ammissione al finanziamento e la relativa proposta progettuale a partire esclusivamente dall’Intervento I.
Entità e forma dell’agevolazione
La dotazione complessiva messa a disposizione è di 21.250.000 euro a valere sul capitolo di spesa 243 “Fondo per l’innovazione sociale”. Le risorse sono così ripartite tra gli interventi:
- intervento I: l’importo massimo stanziato per singolo progetto è di euro 150.000, fino ad esaurimento delle risorse totali ammontanti a euro 3.150.000;
- intervento II: l’importo massimo stanziato per singolo progetto è di euro 450.000, fino ad esaurimento delle risorse totali ammontanti a euro 8.100.000;
- intervento III: l’importo massimo stanziato per singolo progetto è di euro 1.000.000, fino ad esaurimento delle risorse totali ammontanti a euro 10.000.000.
Scadenza
Le proposte progettuali dovranno essere inviate nel periodo che va dal 15 giugno 2019 al 31 maggio 2020 tramite PEC (comprensiva di tutta la documentazione richiesta e firmata digitalmente) al seguente indirizzo: progetti.uvp@pec.governo.it specificando nell’oggetto “FIS – titolo del progetto – soggetto beneficiario/proponente – INTERVENTO I”.