Key4biz

Innovazione. Matteo Renzi: ‘Investimenti per 1,44 mld per far ripartire l’occupazione’

Matteo Renzi

Matteo Renzi

24 nuovi contratti di sviluppo; investimenti per 1,44 miliardi di euro(dei quali 700 milioni di euro di risorse pubbliche); 25 mila posti di lavoro tra posti creati e salvaguardati; 80% dei programmi concentrato nelle quattro regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).

Sono questi i ‘numeri’ forniti stamani dal premier Matteo Renzipresentando i nuovi progetti strategici per lo sviluppo, “fortemente legati al mondo dell’innovazione, tutti nel nostro Paese, nell’ambito industriale, commerciale e turistico”,informa una nota di Palazzo Chigi.

La quota di risorse pubbliche sarà finanziata attingendo ai fondi comunitari, spendendo tutti i fondi disponibili.

Circa la metà dei programmi di investimento (44%) è promosso da imprese controllate da gruppi esteri: un elemento, questo, “molto significativo in termini di apertura” agli investimenti stranieri, ha commentato con soddisfazione Matteo Renzi.

Il contratto di sviluppo è il principale strumento di politica industriale dedicato agli investimenti strategici ed innovativi di grandi dimensioni nonché il principale strumento al servizio dell’attrazione di investimenti esteri. Esso facilita inoltre la creazione di reti di imprese ed incentiva la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale.

Con questi progetti, ha aggiunto Matteo Renzi, “il Governo italiano prova a dare un messaggio concreto di investimento sul futuro del paese partendo dalla politica industriale e questo sarà il cuore dell’operazione 1.000 giorni, alla fine dei quali l’Italia sarà nelle condizioni di guidare la ripresa economica dell’Europa e non soltanto di essere fanalino di coda”.

Il paese, ha sottolineato il premier, “ha bisogno di un grande investimento di politica industriale per rimettere in moto il paese e l’occupazione, ma le condizioni ci sono tutte”.

E’ dal tavolo sul quale alcune delle imprese protagoniste dei nuovi contratti hanno firmato il preaccordo con Invitalia, “che si gioca la credibilità della politica”, ha concluso Renzi, sottolineando che le riforme non possono più aspettare e che occorre creare in fretta le condizioni per nuovi posti di lavoro. Condizioni che passano da una burocrazia più snella e amica delle imprese, giustizia civile più veloce e fisco più semplice.

I contratti di sviluppo sono stati firmati alla presenza del Presidente del Consiglio, del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi e del Sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio. Tra le aziende presenti, STMicroelectronics, Vodafone, Telecom Italia e Prysmian.

Il ministro Guidi ha sottolineato che i contratti sono “un ottimo segnale di come possono essere spese bene, efficacemente, efficientemente delle risorse pubbliche per sostenere progetti di sviluppo industriale anche e soprattutto nelle zone del Mezzogiorno d’Italia”.

Quanto alla ricaduta occupazionale, “…si tratta di un segnale tangibile e concreto di cosa si può fare con buoni strumenti di sostegno della politica industriale per le imprese italiane e per favorire l’investimento delle imprese straniere che vogliono venire a investire in Italia, e ce ne sono tante”, ha aggiunto Guidi in riferimento alle politiche per l’occupazione del governo.

Exit mobile version