L’ERCIM (European Research Consortium for Informatics and Mathematics) è coordinatore del progetto VRE4EIC, recentemente finanziato dalla Comunità Europea per un valore di 4,37 milioni di euro, per il potenziamento di Ambienti di Ricerca Virtuali (Virtual Research Environments o VRE per brevità) che consentano la crescita di comunità di ricerca multidisciplinari in termini di innovazione e collaborazione.
Insieme ad ERCIM, altre 7 organizzazioni europee partecipano al consorzio del progetto: quattro enti di ricerca (CWI, TU Delft, CNR, FORTH), due organizzazioni internazionali e due infrastrutture per la ricerca attive al momento (ENVRI, rappresentata nel consorzio dall’Università di Amsterdam, ed EPOS, rappresentata dall’Istituto Nazionale Italiano di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
L’obiettivo è la messa a punto di un’architettura modulare di riferimento per la costruzione di una VRE di tipo avanzato (chiamata e-VRE – enhanced VRE).
Secondo Keith Jeffery (ERCIM), coordinatore scientifico, “l’obiettivo ultimo del progetto è usare e-VRE per favorire l’interoperabilità di infrastrutture per la ricerca (quali EPOS ed ENVRI+), che già utilizzano infrastrutture nazionali o europee (ad es. GEANT, EUDAT, EGI), attraverso una VRE di tipo avanzato (e-VRE)”.
VRE4EIC ha l’obiettivo di cambiare la vita di 70.000 ricercatori europei, fornendo loro gli strumenti per ricerche scientifiche multidisciplinari svolte in collaborazione e basate sui dati, necessarie per affrontare sfide sociali critiche quali il cambiamento climatico e la sostenibilità energetica.
Gli obiettivi specifici del progetto sono:
- Migliorare l’usabilità della VRE per una ricerca multidisciplinare;
- Migliorare l’esperienza dell’utente;
- Aumentare l’uso di VRE su diverse infrastrutture per la ricerca astraendo e riutilizzando moduli di base e flussi di lavoro;
- Migliorare la percezione del contesto e l’interoperabilità dei metadati;
- Promuovere l’utilizzo e la standardizzazione della e-VRE.
Il software prodotto da VRE4EIC sarà disponibile tramite licenza open source per favorire la massima diffusione e la creazione di nuove comunità di ricerca.