Siamo al 20° posto nel mondo tra i Paesi più innovativi da un punto di vista economico e tecnologico. L’edizione 2018 del Bloomberg Innovation Index vede l’Italia in crescita e soprattutto in risalita di ben quattro posizioni rispetto l’anno passato, mettendo a segno la miglior performance tra i primi 20 Paesi al mondo.
L’indice è ottenuto a partire da 8 indicatori, tra cui ricerca e sviluppo, manifattura, high-tech, brevetti e produttività. I risultati migliori per il nostro Paese si sono avuti grazie alla spesa in ricerca e sviluppo in relazione al PIL (con 25 punti guidiamo la Top 20), ad un buon dato sulla produttività (il terzo miglior punteggio), ad un altrettanto buon punteggio in innovazione tecnologica/high tech (terzo miglior punteggio) per numero di imprese pubbliche sul territorio, con la sorpresa del secondo miglior punteggio in concentrazione di ricercatori sulla popolazione intera.
Bene anche l’area dedicata all’industria dei brevetti che ci vede col secondo miglior punteggio.
Male o molto male invece nel terziario e nel valore aggiunto del manifatturiero.
In linea generale, guardando la classifica colpisce la caduta degli Stati Uniti e la loro uscita dalla Top 10, a vantaggio della Francia, che sale di due posizioni e conquista il nono posto. A parte Singapore che fa un balzo e si attesta al terzo posto (sale di 3 posizioni quest’anno), il resto della classifica rimane sostanzialmente invariato con la Corea del Sud in testa, seguita dalla Svezia, quindi la Germania al quarto, la Svizzera al quinto, il Giappone al sesto, la Finlandia al settimo, la Danimarca all’ottavo, Israele al decimo.
È abbastanza chiaro che nonostante il riconoscimento internazionale per gli sforzi compiuti dall’economia nazionale italiana, anche in rapporto con i mercati internazionali, il nostro Paese soffre il gap con gli altri Stati membri dell’Unione europea.
Rispetto ai big europei siamo fanalino di coda, peggio di noi solo la Spagna e la distanza con Francia, Germania e Gran Bretagna è ancora piuttosto rilevante in termini di capacità produttiva, di investimenti e di livello di innovazione tecnologica.
Allargando alla Top 20, dopo l’ottimo risultato dell’Italia c’è quello della Cina, che sale di due posizioni e si posiziona proprio prima di noi al 19° posto. Bene anche l’Irlanda che sale di tre posti attestandosi al 16° gradino della classifica.